giovedì 6 ottobre 2016

Morire è un fiorire

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” Chiunque chiede riceve e chi cerca trova”(Lc 11,10)
Non mi è mai piaciuto chiedere perchè non volevo sentirmi in debito con nessuno. Facevo prima a sbrigarmele da sola le cose, come mi aveva insegnato la vita, l'”arrangiati” di mia madre quando mi trovavo in panne e le chiedevo aiuto.
Forse da lì ho tratto le conseguenze che uno non deve dipendere da nessuno per essere libero e felice.
A Dio non ho mai pensato perchè me lo avevano presentato come uno che vuole da te l’impossibile per darti il paradiso che non sai cosa sia.
Mentre l’inferno lo sapevo molto bene descrivere, disegnare, immaginare perchè lo vivevo ogni giorno, me lo sognavo la notte perchè non riuscivo ad essere buona come pretendevano le suore.
Mi sentivo sempre in peccato per cose di poco conto, che la fantasia e il dito puntato dei miei educatori ingigantivano a dismisura.
Ringrazio Dio che mi ha mostrato il suo cuore di carne liberandomi dal dover essere.
Ma ho tanto da imparare ancora su cosa è giusto chiedere per vivere la mia identità di figlia di un unico Padre, sorella in Gesù.
Ieri i discepoli chiedono a Gesù di insegnare loro a pregare.
Ho meditato molto su quanto sia difficile pregare partendo dalla parola PADRE.
Perchè il resto viene di conseguenza.
Devi sentire, essere convinto che ti stai rivolgendo ad un padre, quando preghi e ti devi quindi fidare di Lui.
“Quale padre se il figlio gli chiede un pesce gli dà una serpe o se gli chiede un uovo gli darà uno scorpione?”
Chiedere, chiedere con insistenza, per ottenere cosa?
Quello che vogliamo?
Non mi sembra.
Quante volte ho chiesto a Dio ciò che mi sembrava giusto e indispensabile e non sono stata esaudita!
Non è detto che Dio ti dia quello che gli chiedi.
Bisogna imparare a chiedere per essere esauditi.
Il deserto chiarifica il desiderio e ti fa capire cosa è essenziale.
Questo ho capito in questo cammino irto di ostacoli, un cammino che ti fa apprezzare ciò che mai avresti pensato di desiderare perchè scontato.
Uscire dallo scontato è la svolta che ti fa riconoscere che tutto è dono, tutto è in funzione di un bene più grande e duraturo.
Ho letto da qualche parte che “Morire è un fiorire.”
Chi ci avrebbe pensato?
Gesù ci parla di un seme che deve marcire e morire per portare frutto.
Noi viviamo questa vita mortale assistendo all’involuzione, al deterioramento, all’invecchiamento e poi alla morte della carne. E questo ci angoscia e ci fa paura. Una fine che tocca tutti, perchè la morte non fa sconti a nessuno.
Ma se il morire è un fiorire perchè averne paura?
Gesù per per primo ha dato l’esempio offrendosi ai suoi carnefici perchè il seme portasse frutto..
Il dono dello Spirito Santo è frutto di quel sacrificio, di quella morte assurda, ingiusta, insensata, colpevole.
Allora quando preghiamo, se vogliamo essere certi di ottenere quello che ci fa stare bene chiediamo lo Spirito Santo, con insistenza invochiamolo ogni mattina perchè in ogni cosa che ci accade vediamo Dio all’opera per farci stare bene.
Preghiamo perchè possiamo in ogni cosa, in ogni evento gioioso o doloroso riconoscere il dito di Dio che ci sta scrivendo una lettera d’amore.

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