venerdì 26 agosto 2016

Tenetevi pronti

terremoto
“Vegliate perché non sapete né il giorno, né l’ora”.(Mt 25,13)
Invece di rimanere attaccati al televisore per avere notizie aggiornate sul numero dei morti e dei sopravvissuti, sull’efficienza dei soccorsi, sui danni al patrimonio artistico e culturale, sulle responsabilità di chi ci governa e ci ha governato, apriamo il vangelo. Incredibilmente la liturgia di questi giorni ci mette sull’avviso, prospettandoci la triste fine degli impreparati.
Bisogna tenersi pronti, vegliare e pregare, ma non basta per non morire sotto le macerie di un terremoto.
Bisogna avere l’equipaggiamento adatto perché le nostre lampade rimangano accese all’arrivo dello sposo.
La fede, la speranza, la carità, i doni che ci sono stati dati il giorno del Battesimo, non possiamo permetterci di tenerli nello scaffale o in un ripostiglio senza usarli per vivere al meglio la nostra vita e non essere colti impreparati nel momento decisivo.
L’olio delle lampade non si può pensare di andare a comprarlo all’ultimo minuto, perché è frutto di una relazione intessuta con noi, con Dio e con i fratelli, una relazione che parte da un riconoscersi inadeguati, fragili, incapaci.
Dove comprare quell’olio profumato che ci consacra re, profeti e sacerdoti, che trasforma la nostra vita mortale in vita immortale, che ci fa rinascere dall’alto e ci immette nel tempo di Dio?
La lampada rimane sempre accesa se ad alimentarla è l’amore, non di un attimo, un fuoco di paglia, ma l’amore costruito giorno per giorno con mattoncini di gratitudine e benedizioni, con tanti piccoli e grandi sì detti a Dio e al fratello che ha bisogno di noi.
Non ci possiamo inventare le buone opere da scrivere sul necrologio, perché le bugie hanno le gambe corte.
Per fortuna a Dio non servono sermoni di vescovi o di politici emergenti o di grandi personalità della cultura per convincersi che sei stato bravo, buono, meritevole del paradiso.
Lui sa tutto bene e meglio prima ancora di noi e non aspetta che moriamo per darci la ricompensa,
Lui ci immette nella sua eternità, nell’ottavo giorno, nella Pasqua che non ha mai fine, senza scomodare troupe televisive o amplificatori mediatici.
Ce lo ha detto e continua a ripetercelo:” Siate pronti, vegliate e pregate, perché non sapete né il giorno, né l’ora” .
E noi continuiamo a meravigliarci che succedano all’improvviso catastrofi come quelle degli ultimi tempi, né ci adoperiamo a che non si ripetano, dimenticando che le istruzioni per la salvaguardia del creato il Padreterno ce le ha date, ma noi solo in occasione dei funerali le riesumiamo per dare la colpa agli altri però, quando non la diamo a Lui, l’innocente che continuiamo a mettere in croce.

4 commenti:

Gus O. ha detto...

Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. Meditiamo sulla nostra fragilità. Sono morti tanti bambini. Ora nel Cielo ci sono più angeli.


Ciao Antonietta.

Anto ha detto...

Ciao Gus. Scusa se non interagisco come un tempo. Chiedo scusa anche a tutti gli amici che si fermano a commentare. Purtroppo la malattia è andata avanti e uso prevalentemente il cell e il tablet per tempi sempre più brevi che non prevedono spostamenti dal letto o dalla sdraio.Vi saluto tutti con grande affetto. Pregate per me.

ANGELO ha detto...

IO VI riCORDO TUTTI.

Anto ha detto...

Ciao Angelo, mi fa piacere che sei passato. Capita a volte di sentirsi dimenticati.