giovedì 30 agosto 2018

Preghiera


73a11-pregare




” Degno di fede è Dio”(1Cor.2,9)
Signore com’è difficile rimanere saldi nella fede, ancorati alla roccia, in pace. Com’è difficile allontanare da noi la paura e rimanere nel tuo amore!
Quando la tempesta infuria non vedi e non senti niente se non il cuore che batte forte perché grande è l’angoscia, lo spavento.
” Non abbiate paura, sono io” parole che non ti stanchi mai di ripetere…” sono io…”.
Come riconoscerti, vederti, quando l’acqua, il vento, la sabbia, la furia degli elementi sconvolti ti portano a chiudere gli occhi?
Come riconoscerti nelle prove della vita, negli ostacoli, nei ricalcoli dolorosi, negli abbandoni, nei tradimenti, nella malattia, nel dolore, nella morte?
“Il Signore è qui e non lo sapevo!” disse Giacobbe quando vide la scala gettata dal cielo e sentì la tua voce che gli prospettava un futuro fecondo e felice.
A leggere la Scrittura ci rendiamo però conto che le tue apparizioni non sono nel tempo e nel luogo che uno si aspetta, che tu non ti fai catturare dai nostri schemi.
Tu arrivi come un ladro, all’improvviso, quando meno ce l’aspettiamo.
Non mi piace associare la tua venuta a quella di un ladro che arriva di notte.
Del ladro si ha paura, dal ladro ci si difende, ma tu Signore mio Dio sei tutt’altra cosa.
Noi siamo i ladri che ci prendiamo e usiamo le cose a noi affidate, i tuoi tesori e li svendiamo, li usiamo a nostro esclusivo vantaggio.
Sei tu il derubato, tu la Persona a cui abbiamo con i nostri peccati tolto tutto, che abbiamo spogliato, beffeggiato crocifisso.
Sei tu Signore che ci insegni come evitare, neutralizzare l’attacco del nemico, per non essere spogliati della cosa più preziosa che nessuno può toglierci: l’amore del Padre.
Tu ti ritiravi in preghiera, te ne andavi in disparte e ti connettevi con Chi ti aveva mandato qui su questa terra a salvarci.
Spesso ho pensato agli aerei, alle sonde spaziali, alle navi, a tutti quei mezzi guidati da uomini che si mantengono in contatto con la base per non sbagliare la rotta.
La tecnologia ci permette di prendere istruzioni, di rimanere connessi perché ogni azione, spostamento, missione vada a buon fine. Ma non sempre questi aggeggi funzionano e avvengono i disastri.
Tu non avevi cellulari, tablet, computer, eppure la tua rete era ed è una rete stabile, con connessione garantita a cui possono accedere tutti gratuitamente.
Dio Padre ti dava le istruzioni, i consigli, ti indicava la rotta, ti prendeva per mano nei guadi difficili, ti ripeteva all’infinito” Non temere, non avere paura, sono qui, sono io…”
E tu ti sei fidato, sempre sei andato avanti senza mai scoraggiarti perché il tuo Navigatore era ed è infallibile.
Se penso che questo privilegio, questa straordinaria opportunità è data a tutti con il Battesimo, il mio cuore si scioglie.
Eppure ci sono momenti tempi anche lunghi in cui perdo la connessione, la cerco, la chiedo, invocando Maria, ma inutilmente.
E quando succede mi disoriento e a volte fuggo lontano, da me, dai miei problemi, i miei dolori, le mie malattie per anestesizzarmi dal presente buio e minaccioso e mi perdo.
Quando niente e nessuno mi può dare ciò di cui sento il bisogno torno indietro e ti trovo lì dove ti avevo lasciato, nel dolore, nel dubbio, nel silenzio , nel deserto, nel tumulto dell’anima, ti trovo nella prova e nello sgomento, nella storia da cui volevo fuggire.
Tu sei qui e non lo sapevo! In questa sofferta preghiera, in questo anelito ardente a te che sei il mio unico ed eterno bene.
Sono qui che ti aspetto con i fianchi cinti e la lampada accesa, so che non tarderai ad alzare il velo, perché io trovi rifugio e conforto nelle tue braccia e smetta di avere paura.

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