martedì 26 luglio 2016

Santi Gioacchino e Anna


anna e gioacchino
Meditazioni sulla liturgia di
martedì della XVII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
e della liturgia propria dei
Santi Gioacchino e Anna ( memoria)
” Riconosciamo Signore la nostra infedeltà, la colpa dei nostri padri; abbiamo peccato contro di te”(Ger 14,20)
” Facciamo memoria degli uomini illustri” ( Sir 44,1)
Oggi la liturgia ci mette di fronte ad una scelta.
Da un lato fare memoria degli “uomini illustri” in questo caso Gioacchino e Anna i genitori di Maria, e meditare sulla parola propria di questo giorno di festa (Sir 44,1.10-15; Salmo 131; Mt 13,16-17), dall’altro ci invita al pentimento per i peccati nostri e dei nostri antenati che continuano a infestare il campo di Dio (Ger 14,17,22; Salmo 78(79); Mt 13,36-43).
E’ infatti questo l’argomento su cui Gesù si sofferma nella spiegazione della parabola del grano e della zizzania che martedì della XVII settimana del TO la Chiesa normalmente propone alla nostra riflessione.
A me piace ascoltare appena mi sveglio ciò che Dio mi dice e sono affamata della sua parola, mai sazia di quello che leggo, mai sazia di quello che riesco a capire, fare mio, interiorizzare, collegandolo con la mia storia, per farla diventare storia sacra come a Dio piace.
Non posso negare che mi commuove sempre la celebrazione, il ricordo, la festa di una coppia di sposi, una coppia che ha dato vita non solo nella carne ma anche nello spirito ai suoi figli.
E in questo caso la figlia, Maria è stata donata a noi per l’eternità, avendo accettato, accolto nel suo grembo il seme dello Spirito che si è fatto carne per noi e ha cancellato il nostro peccato, rendendoci tutti figli di re, profeti e sacerdoti.
Se solo riuscissimo a godere del dono che abbiamo ricevuto attraverso la testimonianza di vita di tanti uomini illustri, luminosi, timorati. di Dio!
Quegli uomini che hanno concimato con la preghiera e le buone opere la terra a loro affidata, la terra promessa in cui la zizzania è dovuta arretrare per fare spazio all’amore reciproco cementato dall’amore di Dio condiviso e accolto come grazia.
Di questi due santi non si conosce la storia certa, ma ” Dai loro frutti li riconoscerete” è scritto.
E se la loro unione ha dato un simile frutto non possiamo che ringraziare Dio di così grandi testimoni della fede.
La zizzania della discordia è il tarlo, il verme che corrode ogni relazione e per questo molte famiglie si sfasciato e la nostra società è allo sbando.
Lucifero si sfrega le mani a vedere lo scempio che stiamo facendo del campo di Dio, la presunzione che i figli sono di nostra esclusiva proprietà e possiamo disporne come meglio ci piace.
Se leggiamo la storia antica inorridiamo quando c’imbattiamo in sacrifici umani, specie di bambini, se pensiamo a quelli gettati dalla rupe a Sparta, quando nascevano deformi.
Il nostro cuore si è indurito purtroppo perché non siamo più capaci di commuoverci davanti alla strage dei bambini non nati, o alle sevizie a cui sono sottoposte le bambine soprattutto fin dalla più giovane età.
Quando perdiamo di vista l’Interlocutore e ci relazionano solo con noi stessi questo accade e non dobbiamo meravigliarsi che i giornali e la televisione ci ripropongono sempre le stesse notizie con i nomi cambiati.
La zizzania ha preso la parte migliore e sta infestando il nostro campo, la terra che Dio ci ha dato da coltivare.
Quanta fatica per andare d’accordo in famiglia, con gli amici, con la nostra comunità!
Sembra impossibile riuscire a combattere il seme del diavolo: la discordia.
Se riuscissimo a ricordare e attualizzare quello che dice Gesù ” Senza di me non potete fare niente” , il problema sarebbe risolto.
Se gli sposi cristiani a capo a letto invece di attaccare madonne santi e crocifissi incorniciassero la promessa che si sono fatti il giorno del matrimonio” Accolgo te e prometto di esserti fedele CON LA GRAZIA DI CRISTO, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia finché morte non ci separi”!
Al mondo consegneremmo campi biondeggianti di spighe, figli santi che con le loro buone opere, aiutati da Dio, provvedono a che si moltiplichi il raccolto d’amore, di misericordia e di perdono per cambiare il volto del nostro pianeta e tornare alla meraviglia dell’inizio.

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