martedì 10 novembre 2015

Servi inutili



martedì XXXII settimana TO anno pari
ore 6.52
Letture: Tt 2,1-8.11-14;Sal 36/7; Lc 17, 7-10

"Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare."

Ogni volta che leggo questa pagina del vangelo, mi viene voglia di richiuderla, perchè almeno all'inizio mi sembrava sommamente offensiva.
Ma Gesù sa quello che dice e certo non è venuto per farci sentire peggio di come ci sentiamo.
Lo stesso effetto me lo faceva sentirmi chiamata" vermiciattolo di Giacobbe" altro schiaffo alla mia persona, che non meritava tanto.
Per fortuna, però, quando mi viene rivolta una parola, specie se non mi piace, invece di passare oltre, mi fermo per decidere se prenderla in considerazione  o no a seconda di chi l'ha pronunciata.
Se è Dio  non posso far finta di niente e da lì parto per scoprire il messaggio d'amore nascosto tra le spine.
Per sua grazia questo non l'ho mai messo in dubbio e il mio sforzo, la mia ricerca è nel tenere orecchi, occhi e cuore aperti, nella fiducia incondizionata di Chi mi vuole bene.
Oggi Gesù mi dice che servo e questa è una buona notizia.
Le cose che servono non si buttano, si usano, assolvono alla funzione per cui sono state pensate, fatte.
Il bello delle cose esistenti è quello di continuare ad esistere, perchè servono.
Purtroppo nella nostra società sempre più l'utilità di qualcosa è misurata sul tornaconto personale e non sul valore in sé.
Meno male che Dio ha fatto bene tutte le cose e per lui tutto è buono, tutto serve, se ci lasciamo alimentare, lubrificare, guidare, revisionare da Lui.
Vorrei che il Signore non si stancasse mai di rimettermi a nuovo, di sostituire i pezzi malfunzionanti con quelli con il suo marchio di fabbrica.
Lo prego perchè non si stanchi, ma so che non succederà mai, mentre è facile il contrario, che non si stanchi di me, del mio servizio, che con il passare degli anni mi sembra essere sempre meno efficace.
Ma se il verme / bruco è destinato a diventare farfalla, perchè non  pensare che, anche quando per il mondo diventi un peso, perchè improduttivo,   il Padreterno la pensi in modo diametralmente opposto?
Io credo che se oggi non ricordo le cose, se il mio passo è malfermo, se la vista e l'udito sono fortemente deficitari, se nessuno bussa alla mia porta perchè non sono in grado di condividere le cose più elementari che aggregano oggi la gente, servo ancora.
Fino a quando mi hanno funzionato le mani la mia tavola era sempre imbandita  e la casa affollata.
Ora che non mi invita più nessuno  il Signore mi sta donando tutto quello che mi manca per sedermi alla sua tavola e mangiare con Lui.

Grazie Signore perchè  non ti formalizzi, non guardi se possiamo ricambiarti il favore, ma continui a chiamare agli angoli delle strade sordi ciechi, zoppi  bisognosi perchè non ti piace mangiare da solo.

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