martedì 11 settembre 2018

"Ne scelse dodici a cui diede il nome di Apostoli"(Lc 6,13)


"Ne scelse dodici a cui diede il nome di Apostoli"(Lc 6,13)

Mi ha colpito del vangelo di oggi la parola scegliere.
Gesù passò una notte a pregare prima di scegliere i suoi più stretti collaboratori, gli Apostoli a cui dobbiamo la trasmissione della fede attraverso la testimonianza della morte e resurrezione di Gesù
Giuda Iscariota non poté testimoniare la resurrezione del maestro perché si tolse la vita, prima che accadessero tutte queste cose.
E non si può dire che Gesù a lui abbia nascosto qualcosa di ciò che agli altri disse.
Ma la volontà di Dio si scontra con la volontà dell'uomo e questo è il limite che Dio si è dato perché non ci sentiamo marionette nelle sue mani.
Comunque c'è da riflettere sul fatto che la preghiera che ha preceduto una scelta così importante non sembra aver ottenuto il risultato sperato, visto che tra i 12 scelti c'era anche chi avrebbe tradito.
Questo non significa che la preghiera non serve perché non ottiene quello che speriamo.
Dio non permetterebbe il male se non fosse certo di ricavarne un bene.
Per questo da un lato la libertà dell'uomo usata male va contro la volontà di Dio e produce effetti dannosi per la persona che non vi si adegua, dall'altro il fine per cui Dio opera è il bene, il nostro bene, la nostra salvezza.
Mi viene in mente, Dio mi perdoni, la mia straordinaria attitudine a creare manufatti eccellenti quando per inesperienza, fretta, povertà di mezzi, faccio dei grossolani errori dai quali prendo spunto per creare una cosa nuova più bella di quella che avevo progettato.
Giuda è stato per noi strumento di salvezza, se consideriamo a fondo gli effetti del suo tradimento.
Don Tonino Bello scrisse una bella e suggestiva pagina su "Nostro fratello Giuda".
Noi siamo tutti un po' Giuda quando tradiamo il Vangelo, quando non osserviamo ciò che vi è scritto o permettiamo che altri se ne prendano gioco e ne facciano scempio o lo ignorino del tutto.
Basta poco per essere di fatto traditori, basta vedere chi o cosa mettiamo al primo posto e per chi o cosa facciamo sacrifici.
Un tempo i rabbì venivano scelti dai seguaci a seconda del loro carisma, simpatia, bravura ecc ecc. Anche noi, oggi, scegliamo chi o cosa seguire e ci sentiamo violentati se ci costringono a fare diversamente.
Gesù rompe gli schemi del tempo e sceglie lui le persone che avrebbero dovuto seguirlo e imparare da lui.
Così aveva fatto e continua a fare suo Padre, Padre anche nostro per i suoi meriti, che ci ha scelti prima che i nostri genitori pensassero a noi.
Come noi genitori di questo mondo siamo soliti fare, Lui, il Papà di tutti i papà, come lo chiama Giovanni, il mio nipotino, per i figli ha un progetto di vita buona e bella e piena.
Per questo si è sacrificato fino a morire per noi. Cosa che non è così scontata nei rapporti umani tra consanguinei.
I figli non sempre rispondono e corrispondono ai nostri desiderata e spesso infrangono i nostri sogni di gloria, le nostre proiezioni di grandezza attraverso di loro.
Quanto dobbiamo imparare da Dio che non fa niente per sé, ma si dà tutto a noi, perché gli sta a cuore non la sua ma la nostra felicità!

Oggi nella mia preghiera mattutina voglio chiedere al Signore di dispormi sempre a chiedere a Lui consiglio prima di fare qualsiasi scelta.
Lo prego di donarmi il tempo necessario per pregare senza guardare le lancette dell'orologio.
Finché dura la notte, il buio, finché la sua luce non rischiari la mia mente e riscaldi il mio cuore che io mai smetta di chiedere a lui consiglio.
Voglio chiedergli di avere l'umiltà necessaria per mettermi in ascolto della sua parola e la capacità di non scoraggiarmi se le mie scelte non sono supportate da successo.
Che il fallimento sia il gradino più alto per contemplare il cielo.

1 commento:

ANGELO ha detto...

Scegli quello che vuoi che poi ci pensa il Signore a raddrizzare il TUTTO.
Hai letto la PAROLA di DIO nella lettera ai Romani alla VIGILIA di SI AMO TUTTI SANTI? Lui lo sa, ma noi ancora no.