giovedì 21 marzo 2013

La speranza non delude (Rm 5, 5)




Ieri pomeriggio con Gianni ci siamo rubati una messa, come sono solita dire, quando ci si aprono varchi imprevisti alla nostra vita di dolore e di corsa.



Oggi avrei dovuto con la macchina, accompagnarlo a Lanciano per fare la fluorangiografia al suo occhio sinistro, che all'improvviso si è spento per un infarto alla retina.



Sono anni che lui mi accompagna in questi percorsi di dolore e di speranza e ora è giunto il momento di restituire.



Premesso che da quattro anni combatto per un edema maculare cistoide, allo stesso occhio, senza successo, che non sono autonoma nel camminare sulle mie gambe, era grande l'apprensione per una cosa per la quale non sono attrezzata.



Perciò, ho sentito forte il bisogno di chiedere l'aiuto a Dio.



Entrata in chiesa ho dimenticato il motivo per cui vi ero andata, quando ho visto Ebe.



Da mesi ci ha tolto il saluto e, quando ci vede, si gira dall'altra parte e si allontana:eppure frequentiamo la stessa chiesa e lo stesso gruppo di preghiera.



Invano ho cercato in questi mesi di incrociare il suo sguardo per farle un sorriso, perchè alla mia lentezza di movimento risponde con una incredibile agilità nello scomparire ai miei occhi.



Il pensiero è andato a quanto soffre il corpo di Cristo per le divisioni al suo interno e così mi sono messa a pregare e a chiedere al Signore le strade della riconciliazione.



Grande è stata la mia, la nostra gioia, quando al segno della pace, Ebe si è staccata dal banco ed è venuta sorridente a stringerci la mano.



Il cuore si è aperto alla speranza, perchè Dio sa di cosa abbiamo bisogno.



E se ieri ha fatto un così grande miracolo, perchè oggi dovrei avere paura?

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