MILANO 2012. APPUNTI DI VIAGGIO 31 maggio - 1
LA STANZA DEL DOLORE: NON DA SOLI
Questa mattina non potrò
essere all’Incontro mondiale delle famiglie, nella Fiera di Milano:
stamattina si celebra il funerale di un nostro amico, padre di
quattro figli, che il Padre ha chiamato a sé dopo una improvvisa e
breve malattia. E’ proprio vero che la “stanza del dolore” di
cui ci ha parlato il card. Ravasi nel suo intervento iniziale è in
tutte le case, e nessuno può pensare di vivere la propria vita,
personale e familiare, senza abitarla.
Il dolore e il
disorientamento delle famiglia e di tutti noi amici sono temperati
dalla certezza della Misericordia di Dio, dalla testimonianza di fede
che il nostro amico ci ha dato da un doloroso letto di ospedale, ma
anche dalla rete di solidarietà e di amicizia che ha accompagnato
giorno per giorno, istante per istante, la sua famiglia. Per oltre
due mesi, amici ed amiche della famiglia lo hanno vegliato, lo hanno
accudito, ogni giorno, ogni notte, in un ospedale milanese che ha
svelato il grande tesoro di umanità e di competenza di tanti nostri
servizi socio-sanitari, con un “farsi prossimo” che mi ha
quotidianamente commosso.
Anche così il grande
mistero del dolore e della morte può essere attraversato, con una
compagnia che si fa quotidianità, magari solo con una breve visita
in ospedale, oppure con notti e notti passate a scrutare i
macchinari, ad asciugare il sudore, a pregare insieme.
E anche il gesto del
funerale sarà la testimonianza che la comunità cristiana non
lascerà sola questa famiglia: e la stanza del dolore non resterà
chiusa a chiave nel buio, ma ci si potrà entrare, perché sarà
illuminata da una speranza che non toglie la sofferenza, ma la salva,
nella luce di Dio.
Francesco Belletti
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