mercoledì 30 maggio 2012

Al cuore della festa



 MILANO 2012. APPUNTI DI VIAGGIO 30 maggio - 3
   
Al cuore della festa
Una cordata pacata, composta, silenziosa ma serena si dipana per le vie ed i quartieri di Milano. La città è ordinata e composta, pronta a reggere l’invasione di “stranieri”. Un moto silenzioso e potente invade le strade e si articola in maniera sempre più massiccia presso le zone limitrofe alla fiera. Ci si guarda negli occhi e ci si riconosce ma si prosegue verso la meta, verso un incontro che da senso alla nostra presenza. Lo stile cambia appena si entra nell’edificio della Fiera che ospita il Congresso, la festa prende il sopravvento.
Ci accolgono i volontari:“buon giorno, signore!”, “Ben arrivata , signora! “ Ha bisogno di qualcosa? Tutto bene?”. “Che bello!” mi dico. Persone che mi attendono, che mi riconoscono. Un servizio, quello dei volontari, non solo curato nei termini dell’efficienza, ma attento alle persone: un valore aggiunto. Una attenzione alla relazione. Fanno piacere queste coccole ancor di più quando il senso di tutto questo è celebrare la famiglia. Allora emerge quelle che sono le dimensioni più tipiche del clima familiare: gratuità e festa dei cuori. Si, si respira proprio questo clima in fiera, gratuità delle centinaia di volontari che fin dalle prime ore del mattino fino a sera tardi si adoperano per rendere il più sereno e piacevole possibile queste giornate, e la festa: la gioia è visibile su tutte le famiglie partecipanti, nelle espressioni colorite dei gruppi che convergono. Dietro tutto questo c’è lavoro, tanto lavoro preparato da lontano. È grazie a questo lavoro fatto da tante persone e associazioni della Chiesa che oggi è possibile fare festa. Oggi viviamo concretamente questa armonizzazione. La sintesi: il lavoro così ben preparato diventa festa.
Mi reco allo stand del Forum per salutare gli amici, lo trovo invaso da convegnisti curiosi di sapere, dal popolo del Forum. Nello stand le persone si adoperano per restituire e contagiare i curiosi con la forza ed il clima che ci contraddistingue. Tutte le altre associazioni del Forum sono sparse nella sala. Sorrisi, saluti, è bello ritrovarsi.
Il cardinal Tettamanzi ci invita a riflettere sul giusto posto del lavoro nella vita degli sposi, sul ruolo centrale che esso ha per la vita delle famiglie. Senza lavoro non c’è famiglia. Verità semplice e scontata, ma che oggi è faticoso far capire. Ci invita ad uscire da una percezione individualista del rapporto persona-lavoro: il lavoro ha una funzione importante perché la persona è inserita in un contesto relazionale ed affettivo che condiziona le scelte lavorative. Una attenzione particolare allora va data alla famiglia che non è messa in condizione di vivere del lavoro, questa condizione le toglie dignità e non le consente di sopravvivere, in quanto più esposta alle trappole ed ai ricatti.
Il professor Morandé-Court ci mostra i cambiamenti del lavoro nell’ultimo secolo. La relazione tra famiglie e lavoro è intrinseca, non aggiunta come un di più. Che frase bella: “l lavoro è la risposta oggettiva che gli esseri umani danno al dono della vita e a tutti gli altri doni che ricevono dai loro antenati”.
Emma Ciccarelli

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