lunedì 28 novembre 2011

L'olivo




Si può essere tristi per un olivo che viene abbattuto?
Non pensavo che mi facesse così male vedere la pianta, sotto la cui ombra ci siamo rifugiati per tanti anni, cadere ingloriosamente sotto i colpi di una ruspa inclemente.
Ha dovuto fare spazio alle macchine che nel frattempo sono aumentate.
Al suo posto sorgeranno garages .
36 anni fa, quando fu costruita la casa, l'unico albero che sopravvisse alle ruspe fu lui, l'olivo, che divenne sempre più rigoglioso a e verdeggiante .
I bambini ci facevano il girotondo, la tana per il nascondino, il campo di prova delle loro prodezze , scalandolo, gettando ai rami e agli uccelli sassi e pigne e nel tempo del raccolto godendo della festa di un copioso raccolto.
Noi mamme e poi nonne, sedute sulle panchine a ridosso, abbiamo intrecciato discorsi e fili di vari colori sulle nostre creazioni d'amore.
Abbiamo vigilato sui nostri bambini insieme all'albero amico, agli uccelli che vi si posavano che con il canto rallegravano l'aria.
Ripenso con nostalgia a quel " Ci può pensare anche il vento" che disse Giovanni, quando la palla s'impigliò nei suoi rami.




2 commenti:

danielafenice ha detto...

Certo che si può essere tristi per un'albero che non farà più parte di voi , io lo sono anche per molto meno , anche solo se mi muore una pianticella, o ppure quando i fiori appassiscono .

Io non compero l'abete  vero per fare l'albero di Natale, proprio per non vederlo soffrire e perdere tutti gli aghi, con il calore dei caloriferi.
Ciao Anto sei ritornata al "primo amore" (Splinder)?

laprimaparola ha detto...

Sono torrnata al primo amore perchè con blogspot le foto non riesco a dimensionarle e i video a caricarli.
Spero tanto che Splinder ci ripensi. Ho perso tanti amici e quello che più conta ...la bussola.
Ciao e buona attesa.