lunedì 25 aprile 2011

Passaggio




Dal diario

Gesù è risorto. Ma io?
Me lo sono chiesta la notte di Pasqua, quando il dolore mi ha avvinghiato e stretto nella sua morsa. Avrei voluto andare alla veglia, quest'anno. Era un sogno possibile, perchè non avevo impegni nella giornata di sabato che mi avrebbero potuto stancare.
Invece tutto è andato alla rovescia la vigilia, cominciando dalla mattina, quando sono entrata a casa di Franco, felice di poter programmare insieme a loro la giornata di festa, e ne sono uscita piegata in due.
Non pensavo che mi succedesse.
Il colpo della strega alla schiena dopo che per tre settimane medici, fisioterapisti e tanta preghiera erano stati usati per liberare le braccia da una morsa altrettanto invalidante.
Così la veglia l'ho fatta a casa, ad aspettare che il dolore passasse.
Pensavo alle letture, al clima suggestivo nella chiesa, la notte di Pasqua, al rito della luce, a quell'exultet accompagnato dal suono delle campane.
Nel letto a tutto questo pensavo con rabbia, con rancore perchè stavo male e non avevo nessuno che mi aiutasse.
Dio stava in Chiesa a celebrare la Pasqua con i fedeli e mi aveva dimenticato.
E' passato ma non me ne sono accorta, ho detto a chi mi dava gli auguri di Buona Pasqua, il mattino seguente.
Speriamo che torni, dicevo. Terrò gli occhi più aperti; ma non avevo voglia di sentirlo parlare, né di seguire la messa del papa alla televisione.
Mi era venuta la nausea delle belle parole, perchè la misura era colma e io non le volevo sentire.
Eppure la nostalgia dell'incontro non potevo reprimerla, mi tornava sempre più forte, sì che con grande fatica e un supporto massiccio di antidolorifici sono andata all'ultima messa, accompagnata, appoggiata a Gianni, trascinando con fatica le gambe su cui gravava il peso di un corpo stremato.
E lì ho ascoltato una messa senza parole, tutto il tempo guardando il crocifisso e i crocifissi dell'assemblea.
Erano quelli che non erano potuti andare alla veglia: gli anziani che la notte hanno bisogno di riposare, i disabili che non hanno nessuno che li accompagni a quell'ora e quelli che solo di giorno trovano qualcuno che li sostituisca nel servizio alla persona a loro affidata.
Ho percepito che Dio era in quel dolore che aspettavo passasse, in quel dolore innocente che il pomeriggio di Pasqua aveva riempito la chiesa.
Era lì nella fragilità e precarietà della carne che ha trasformato in occasione di vita.


Questa mattina nella preghiera dei fedeli il ritornello era
“Signore aiutaci a riconoscerti quando passi.”


7 commenti:

danielafenice ha detto...

Cara Anto capisco la tua grande sofferenza e demoralizzazione, ma reggiti forte, il Signore fa nuove tutte le cose. Ricerca gli scintillanti, forse qualcuno non sei riuscita a vederlo, forse qualcuno ....
Un abbraccio

laprimaparola ha detto...

@daniela. Lo "scintillante" è Lui che ci ostiniamo a cercare non dove siamo, ma dove vorremmo essere. Aspettavo che passasse il dolore per andare a cercarlo in chiesa, nella liturgia della notte di Pasqua. L'ho riconosciuto quando il dolore è diventato comunione con Lui e con i fratelli.
Grazie

paracchini ha detto...

Non credo che non sia passato a Pasqua, il Signore.
Scrivesti, Dio stava in Chiesa a celebrare la Pasqua.... Ma Dio stava anche nel tempio del tuo corpo.

Me ne sono accorto alla veglia pasquale e ora l'ho capito il perché di quel crocifisso appeso. (premetto che mi ero seduto in un punto in cui non mi ero mai seduto, giacché quella notte ero stato incaricato di portare l'incenso entrando per primo nel monastero vuoto e buio)

Io mi continuavo a domandare perché oggi questo crocifisso è rosso come di sangue? Perché il corpo è come macerato? Perché la superficie di quel bronzo non è del colore normale ma ha zone rosse e nere come di tumefazione? Perché visto che siamo a Pasqua di risurrezione non è nitido e candido?

Quindi oggi santo Stefano non ero al monastero ma alla chiesa. Preso dalle distrazioni mi e del mio nipotino che continuava a muoversi e giocare sul banco, ho chiesto a Maria di prendermi per mano e di condurmi Lei. 

Il salmo...
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce...

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi...

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza...

Grazie Antonietta

cutymar ha detto...

Buon 25 Aprile . Spero che il colpo della strega  passi in fretta!

lucianadal ha detto...

Il dolore spesso ci rende ciechi. Dove cercare il Signore se non nel nostro cuore o in quel dolore che non ci lascia sereni? Arrivo in ritardo ad augurarti di riprenderti almeno un po' per affrontare quel viaggio di cui parlavi...

laprimaparola ha detto...

@cutymar Grazie della visita e del graditissimo dono.Il colpo della strega mi insegue. Da una vita che  scappo, ma è più veloce di me.
Ti lascio un

Fioredicollina ha detto...

ammirevole questa tua Fede, io ne sono alla ricerca ma alterno momenti di grande sconforto e per me questi gironi sono stati molto brutti....un abbraccio