martedì 5 aprile 2011

Discorsi


A giorni alterni Emanuele viene a casa mia.
Emanuele parla poco a differenza di Giovanni; ma ieri ha fatto un'eccezione.
"Nonna ma tu sei la mamma di papà?" "Sì Emanuele sono la mamma del tuo papà"
"E il mio papà è tuo figlio?" "Sì Emanuele il tuo papà è mio figlio"
“Nonno Gianni è il papà del mio papà?" "Sì Emanuele il tuo papà è il papà del tuo papà"
"Ma il mio papà è il figlio di nonno Gianni?" "Sì Emanuele il tuo papà e il figlio di nonno Gianni"

Mentre parla ripenso a quando Giovanni rivolse per due settimane consecutive a tutti queste identiche domande, un tormentone che ci allarmò non poco, salvo poi farci stupire con la conclusione
"Se questi sono i tuoi genitori perché non li abbracci?".

Emanuele, mi sono detta, sta facendo lo stesso percorso di Giovanni e sicuramente queste domande si concluderanno con un abbraccio.

Mi svegliano, facendomi cadere dal letto dove stavo sognando, le sue parole.
"Perché, allora nonna abitate così vicini a noi? Perché non vi cercate un'altra casa lontana, così che noi possiamo venire in questa tua grande e giocarci a pallone?"

Mentre mi rialzo leccando le ferite, cerco affannosamente una risposta per lui comprensibile.
"La nonna Rita ha una casa a Cappelle molto grande, perché non andate abitare lì, invece di farci andare noi via da questa casa?"
"Ma il mio papà conosce la strada di Cappelle e noi vi veniamo a trovare".

Con affanno crescente cerco una risposta che gli tappi la bocca.
“Quando nonno Gianni e nonna Etta moriranno e andranno in cielo verrete in questa casa.
Sicuramente vi cercherete una fidanzata"
"Io però la fidanzata me la cerco viva"
"Va bene te la cerchi viva, ma nel momento in cui poi te la vuoi sposare, te la senti di andare dalla tua mamma e dal tuo papà a dirgli di andarsene perchè ci vuoi abitare tu con la tua sposa?"
"Poveretti! Come ti viene mente?"

"Va bene Emanuele, vorrà dire che io e il nonno andremo nel giardino a vivere sull'erba. Ci porteremo una coperta, un cuscino e qualche altra cosa necessaria. "
"Ma no nonna c'è la cuccia di Huc che è  grande. Vedrete che ci starete bene. Tanto lui è morto.".

6 commenti:

danielafenice ha detto...

Ah ah ah ah, sei preoccupata Anto?
Emanuele, cerca di sistemare la sua famiglia (la sua mamma il suo papà, Giovanni e lui) giustamente nella sua scala di affetti  la priorità ce l'hanno loro.
Nulla di sbagliato , anzi...!
Un bacio ad Emanuele, e a tutti voi

paracchini ha detto...

Un dialogo surreale e incantevole. 

Vedi che comunque fu provvidenziale comprare la cuccia del cane grande? Se no, sareste stati stretti.

lucianadal ha detto...

bellissimo questo dialogo!Sa che con te può esprimersi come vuole, perchè tu lo capisci! Bacialo!

danielafenice ha detto...

Questo è per Giovanni:





Un bacione!

laprimaparola ha detto...

Grazie di tutto. Vi risponderò con calma.Sto preparando la torta con Emanuele.

paracchini ha detto...

Uei me ne rimarrà un pezzetto?? Ricordatevi che siamo in quaresima, non mangiatela tuttaaaa!!!