mercoledì 9 febbraio 2011

Lo spirito e la legge



Questa mattina avevo deciso di non andare a messa. La nebbia si tagliava con il coltello, io non mi sentivo bene e non potevo permettermi il lusso di stare peggio, visto che questo pomeriggio devo affrontare un viaggio.
Ho pensato che avevo tutte le ragioni per rimanere a casa e sentirmi la messa alla radio.
Del resto questa notte avevo meditato abbondantemente la Parola di Dio, tanto che ci volevo fare un post sulla legge e sullo spirito della legge.

Poi mi sono ricordata delle parole di don Ermete.
"La Parola di Dio in un contesto liturgico opera efficacemente, perchè poi diventa pane che ci nutre e che ci rende capaci di nutrire anche gli altri".

Così sono andata alla Basilica della Madonna Addolorata, che ha le messe a tutte le ore e che è frequentata da persone di ogni specie.
Quelo che colpisce è il numero dei cosiddetti semplici in pianta stabile, che dall'abbigliamento e dai modi fanno capire che sono fuori di senno.

Poco prima che entrasse il sacerdote, una di queste si è staccata dai banchi e si è stesa per terra, davanti all'altare, aderendo con tutto il suo corpo al freddo marmo del pavimento, per un tempo a mio parere interminabile.
Ho sperato che qualcuno al posto mio la dissuadesse dal rimanere in quel luogo e in quella posizione, perchè era disdicevole e poi era tardi.
La messa stava per cominciare.


Nessuno si è mosso.
La donna ha continuato il suo rito e con calma si è spostata prima al lato sinistro, poi al centro, poi al lato destro dell'altare, genuflettendo entrambe le ginocchia e baciando la terra su cui era poggiata la Mensa Eucaristica.Infine si è diretta al tabernacolo e ha fatto una genuflessione ancora più profonda, più prolungata, e più appassionata, come il bacio che ha impresso su qulla terra sacra e benedetta.

"Lo sapevo che andando avrei imparato qualcosa di più", mi sono detta, quando ho sentito forte il desiderio di poter fare altrettanto senza vergogna.

3 commenti:

danielafenice ha detto...

Più ci lasciamo svuotare del nulla, più facciamo spazio, per lasciare che Dio ci colmi del suo amore.




Buon viaggio!

paracchini ha detto...

Antonietta, partendo da questi incontri minimi sulla vita di tutti i giorni riesci sempre ad offrirci quell'insegnamento che vale anche per noi.

Quante volte vorremmo fare una cosa ma non la facciamo?

Caspita sei sempre in viaggio Anto.

lucianadal ha detto...

Leggendo le lodi del venerdì, che cominciano col Salmo 50, tutte le volte mi sorprendo per la profondità di quelle parole e prego ardentemente il Signore per i miei peccati. Dovrei stendermi anch'io a terra e baciare i luoghi santi su cui camminiamo. Ma non lo faccio. Paura della derisione e di cosa pensa la gente! E poi mi dico "perdonami, Signore, perdona la mia poca umiltà" e...la vita continua!