martedì 18 gennaio 2011

Ogni giorno della vita, salvaci, Signore.





 Is 38, 10-14



Io dicevo: «A metà della mia vita
me ne vado alle porte degli inferi; *
sono privato del resto dei miei anni».

Dicevo: «Non vedrò più il Signore *
sulla terra dei viventi,
non vedrò più nessuno *
fra gli abitanti di questo mondo.

La mia tenda è stata divelta e gettata lontano, *
come una tenda di pastori.

Come un tessitore hai arrotolato la mia vita,


mi recidi dall'ordito. *
In un giorno e una notte mi conduci alla fine».

Io ho gridato fino al mattino. *
Come un leone, così egli stritola tutte le mie ossa.
Pigolo come una rondine, *
gemo come una colomba.

Sono stanchi i miei occhi *
di guardare in alto.
Signore, io sono oppresso; proteggimi.




3 commenti:

lucianadal ha detto...

Il Cantico di Isaia mi fa pensare che questa mattina abbiamo fatto Lodi insieme e tuttociò è splendido!

laprimaparola ha detto...

@lucianadal Così tanto distanti e così straordinariamente vicine!
Grazie Lucia.

paracchini ha detto...

In tutto questo dolore, in tutta questa oppressione, poi l'invocazione finale: SIGNORE PROTEGGIMI.