domenica 7 novembre 2010

La casa



Carapelle Calvisio(AQ

Oggi mi sento come questa casa,antica, poderosa, forte, la prima di tante altre che s'inerpicano sulla collina, l'una attaccata all'altra, come un treno che deve scalare la vetta
Si affaccia sulla vallata immersa nel verde dei boschi, attraversati dall'acqua che sgorga dalle sorgenti su in alto.
Il cielo ti entra nel cuore perchè lo spazio che occupa è grande, più grande del mio tormento.
Nella casa ereditata dagli antenati è custodita la memoria di un tempo non passato invano.
Al suo interno le crepe sui muri e i calcinacci  caduti sul letto, la statua di S. Antonio riversa sul comodino, i quaderni di preghiere scritte a mano, la conca di rame per prendere l'acqua al ruscello, mi parlano di vita e di morte.
Sul retro sono visibili le transenne della protezione civile che interdicono l'accesso a questa zona terremotata.
Ma guardando la facciata nessuno se ne accorge.



3 commenti:

anonimo ha detto...

Una lettura che, chissà perchè, mi ha dato un pizzico di intensa emozione; forse perchè mi immedesimo nel tuo descrivere ed immaginare e, in fondo, quel ricordo antico di tanta umanità.
Ciao, Anto.

Carlo (A.A.)

paracchini ha detto...

Sembra un luogo in cui sono passato, mi ha ricordato Santo Stefano di Sessanio.
Una casa, un muro, un cielo.

anonimo ha detto...

... e dentro i ricordi intensi di umanità e di fraternità.
L'anima.

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Ciao, Ric.

Carlo.