mercoledì 28 luglio 2010

La perla

Mt 13,44-46

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».




Quando mi sento sola, abbandonata, carica di preoccupazioni, di pesi, di problemi, quando non trovo persone che mi corrispondono, che mi amano come vorrei, riscopro il tesoro nascosto, la perla preziosa che risplende, quanto più la tengo in mano.
Le perle si rovinano se non vengono usate, toccate, se non sono a contatto con la nostra pelle.
La perla è cosa viva e muore se non le diamo vita con il sudore, il calore del nostro corpo.
Forse per questo, Signore, non hai parlato di diamanti, né di altro minerale, perchè questi ultimi vanno liberati dalle scorie e tenuti puliti per riflettere la luce, mentre la perla anche di notte vive e dà calore se prende calore.
Voglio pensare a questo oggi, nella mia meditazione quotidiana e cercare la perla preziosa che tu mi farai trovare lungo il cammino.
Tu che ti nascondi in tutti quelli che aspettano il mio perdono.

7 commenti:

danielafenice ha detto...

Grazie Anto, il nostro tesoro nascosto, la Perla preziosa non si lascia trovare se non da colui che la cerca senza posa.La nostra vita è alla continua ricerca del regno di Dio.Buona giornata amica cara.

anonimo ha detto...

Matteo...e la tua riflessione, e il commento: questa sera una piccola meditazione sulla spiritualità propostaGrazie.Carlo (con Rosella).

paracchini ha detto...

Grazie Anto della riflessione.Ecco perché le perle sono così citate. Perché la loro bellezza dipende anche da quanto sale (lacrime, sudore,,,,) siamo disposti noi a versare per loro (gli altri).Una domanda: perché "quando le persone non mi amano come vorrei"?Le persone dovrebbero amare ognuna secondo la propria capacità di donare amore, e sta a noi accogliere quell'amore come viene offerto, senza pensare di modificarlo?Grazie il Signore si con te

laprimaparola ha detto...

@ mentre leggevo i vostri commenti mi veniva in mente che le perle sono prodotti del dolore, risultati dell'entrata di una sostanza estranea o indesiderabile nell'interno dell'ostrica, come un parassita o un granello di sabbia.Un'ostrica che non è stata ferita, mai produrrà perle, perché la perla è una ferita cicatrizzata.Quando stiamo male per il comportamento degli altri nei nostri confronti(e qui rispondo a Riccardo),la cosa più complicata è perdonare, accettare, accogliere il rifiuto, il silenzio e/o l'indifferenza, che equivale ad una condanna a morte.Coprire le pene con vari strati di amore. Questo ci chiede il Vangelo.Infelicemente sono poche le persone che si interessano per questo tipo di sentimento.La maggioranza impara appena a coltivare risentimenti, lasciando leferite aperte, alimentandole con piccoli sentimenti, non permettendo chesi cicatrizzino!Cosi,in pratica, quello che vediamo sono "ostriche vuote" non perché non siano state ferite, ma perché non hanno saputo perdonare, comprendere e trasformare il dolore in amore!

anonimo ha detto...

@laprimaparolaDecisamente siete tre magnifici... moschettieri del Gran Capo! Anto, ci piace il tuo commento e questa sera, col silenzio, ritorneremo a leggervi e a meditare, una riflessione che sicuramente è anche preghiera.Rosella e Carlo.

danielafenice ha detto...

Anto, una riflessione ...ispirata!Grazie!E cerca di dormire stanotte!!! sennò telefonami , ti canterò la ninna nanna, ma guarda che sono stonata!!!!notte!

LucediVela ha detto...

buona giornatae grazie dell'invito