martedì 29 giugno 2010

Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente


Mt 16,13-19
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Per capire l’azione e insieme la bellezza della narrazione del Vangelo, bisogna considerare il suo sfondo geografico.
Cesarea di Filippo si estendeva ai piedi del monte Ermon. Una delle grotte era dedicata al dio Pan e alle ninfe.
Sulla sommità di una rupe, Erode aveva fatto costruire un tempio in onore di Cesare Augusto, mentre Filippo, suo figlio, aveva ingrandito questa località dandole il nome di Cesarea.
Venerare un idolo e un uomo dagli Ebrei era considerato un’opera satanica, e perciò la grotta era considerata l’ingresso del regno di Satana: l’inferno.
Ci si aspettava che, un giorno o l’altro, gli abissi infernali scuotessero questa rupe e inghiottissero il tempio sacrilego.
In questo luogo spaventoso, si svolse un dialogo fra Gesù, il Figlio del Dio vivente, e Simone, il figlio di Giona. Gesù parla di un’altra pietra sulla quale edificherà un altro tempio, la Chiesa di Dio.

(tratto da LaChiesa:liturgia del giorno)






9 commenti:

danielafenice ha detto...

...Ma voi chi dite che io sia?Questa domanda la fa a ciascuno di noi!!Grazie Anto

paracchini ha detto...

Questi aspetti storico-geografici sono sempre interessanti.Perché alcuni dicono che sia Giovanni Battista, quando questi mori solo poco tempo prima?È bello che alcuni riconoscano in Gesù Elia o Geremia o altri profeti. Vuol dire che le persone attraverso la conoscenza della Parola si tramandavano anche l'immagine stessa dei profeti?Nel senso, è come se oggi uno dicesse "è MIke Buongiorno", perché aveva la memoria visiva e storica di questi?E che dire di quel tutto ciò che legherai e scioglierai in terra e in cielo?

laprimaparola ha detto...

@Daniela Ce lo chiede ogni giorno, specialmente quando la realtà non ha i connotati che ci aspettiamo.@ParacchiniPerché alcuni dicono che sia Giovanni Battista, quando questi mori solo poco tempo prima?Perchè pensavano che fosse risuscitato. La resurrezione era un segno del messia atteso.Gesù non è stato creduto dai suoi perchè si erano fatti un'idea di lui  non rispondente a verità. Vale a dire che ognuno attribuiva al Messia doti e poteri che rispondevano alle esigenze individuali o settarie o nazionali che più gli convenivano.I pagani non avevano  nessuna idea pregiudiziale ed è stato più semplice portarli alla fede.Per conoscere Gesù bisogna mettersi in autentico ascolto, liberandosi dai giudizi anticipati e dai pregiudizi. Solo così potremo incontrarlo nella povertà e nel limite della nostra natura umana che Lui ha voluto condividere con noi.E che dire di quel tutto ciò che legherai e scioglierai in terra e in cielo?Gesù ha conferito a Pietro un potere specifico: “A te darò le chiavi del Regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli” (Mt 16,19). Il “potere delle chiavi” designa l'autorità per governare la casa di Dio, che è la Chiesa. Gesù, “il Buon Pastore” (Gv 10,11) ha confermato questo incarico dopo la Risurrezione: “Pasci le mie pecorelle” (Gv 21,15-17). Il potere di “legare e sciogliere” indica l'autorità di assolvere dai peccati, di pronunciare giudizi in materia di dottrina, e prendere decisioni disciplinari nella Chiesa. Gesù ha conferito tale autorità alla Chiesa attraverso il ministero degli Apostoli e particolarmente di Pietro, il solo cui ha esplicitamente affidato le chiavi del Regno.Catechismo della Chiesa Cattolica 552-553Scusa la lunghezza della risposta, ma forse può servire anche a qualcuno di passaggio.Buon pomeriggio carissimi amici.Alle 14 salgo sul treno dove scorre la vita, per vedere quanta me ne rimane.

paracchini ha detto...

Per Giovanni Battista: quindi dici che credevano che il Battista si fosse reincarnato in Gesù, quindi in una persona già vivente? Quindi senza una nuova rinascita?*+*Ti copio quello che ho lasciato anche da Coloratissimo:Prima ho sentito su Radio Maria una trasmissione veramente commuovente fino alle lacrime su Benedetta Bianchi Porro.Morì a 27 anni, si era laureata in medicina, ma un morbo l'aveva attaccata: perse progressivamente l'udito, la vista, l'olfatto, tutti i sensi, non poteva più camminare, era paralizzata, e comunicava solamente attraverso l'uso della mano destra. Eppure lei aveva una gioia dentro che riusciva a trasmetterla anche agli altri. Da piccola aveva avuto la poliomelite, le era rimasta una gamba più corta. Un giorno un ragazzetto la prese in giro "zoppetta!!".Un amico di Benedetta voleva andarlo a sgridare o picchiare, lei lo fermò e gli disse "lascia fare, in fondo cos'ha detto di male? Ha detto la verità". Un giorno capì che era rimasta cieca, che non ci vedeva più. Disse alla sorella "aspettiamo a dirlo al chirurgo che mi aveva operata, altrimenti ci rimarrà male".«Non rammarichiamoci che le rose hanno le spine, ma dobbiamo consolarci perché le spine hanno le rose!!!». Quanta verità in queste parole, quando noi con la nostra piccolezza ci dispiaciamo sempre che le rose hanno le spine!! Non diceva mai che soffriva molto, ma "abbastanza".Comunicando coi segni, con l'alfabeto dei ciechi, con la sua mano, aiutò molte persone a vivere nella fede il loro dolore, la loro sofferenza, scoprendo che anche in quello vi può essere la gioia.Come a dire che il cielo è dentro di noi.Ci andai diverse volte dalla Benedetta Bianchi Porro, con una carissima amica.

anonimo ha detto...

@laprimaparola. - Sì, c'è sempre... furtivo qualcuno di passaggio che ben volentieri si ferma a leggervi e a respirare un pò di fresca spiritualità che  tiene uniti, tralci -spesso lontani tra di loro - di una stessa Vite."Alle 14 salgo sul treno dove scorre la vita, per vedere quanta me ne rimane": un colpo al cuore per chi legge e interpreta parole e foto in una sola maniera! E un grandissimo desiderio di esprimere tanta vicinanza e fraternità.@paracchini. - Anch'io conosco assai bene la straordinaria figura Benedetta Bianchi Porro, da anni. E non voglio aggiungere altro...@Voi tutti, tralci della stesa Vite. - Domani in giornata passerò dove riposa santa Gianna Beretta Molla (il cui marito, scomparso solo qualche mese fa, è stato fraternamente amico di mio padre). Conoscerete certo la figura di questa mamma, medico, donna esemplare: porterò  - se permettete - i vostri pensieri, i vostri blog, i vostri commenti, la vostra spiritualità, di ognuno di voi e soprattutto di chi alle 14 ha preso quel treno!Un fraterno salutone.Dal navigator solitario, sloggato,Carlo.

paracchini ha detto...

Carlo, grazie, portami sicuramente.La figura della Beretta Molla non la conoscevo.Portale questa preghiera.*+*

laprimaparola ha detto...

@ amici. Mi dispiace di avervi messo in pensiero. A volte quello che per una persona è normale, per un'altra non lo è affatto."Fa' che la morte ti trovi vivo "ho trovato scritto da qualche parte.Grazie a Dio sono ancora viva!(2Cor 4, 7-11) Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi. Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale.

anonimo ha detto...

@laprimaparola.Io son appena ritornato dalla visita a santa Gianna Beretta Molla dove ho presentato pensiero e spiritualità di chi si sente unito a quel Corpo Mistico.Ognuno vive la propria individualità e a suo modo. In ogni caso anche la tua frase iniziale contiene un messaggio un pò ermetico, criptico direbbe qualcuno: "A volte quello che per una persona è normale, per un'altra non lo è affatto": cercherò di riflettere, di meditare, con calma, su quanto hai voluto aggiungere. Con tanta cordiale e sincera vicinanza di quella fraternità.Carlo

lucianadal ha detto...

Ho letto tutti i commenti anche se dello scorso anno. A questi aggiungo il mio: Con Cristo, gli Apostoli, ogni giorno che vivevano con Lui, crescevano nella conoscenza e nell'amicizia, in quello che era dentro di loro, cresceva, cresceva talmente che commuove anche me, dopo duemila anni; è qui, ora, qui e ora.