sabato 19 giugno 2010

Autostrade e mulattiere



Discorsi....

Con una mia amica stavamo riflettendo sul fatto che gli uomini, i nostri uomini fedeli, nei momenti più importanti della nostra vita comune ci lasciano sole.
E dire che sono bravi, buoni, premurosi, affidabili. Basta che gli dici cosa devono fare, lo fanno, ma per spostarsi, usano solo ed esclusivamente l'autostrada.
Se invece il problema è su una mulattiera, fatti nostri.
Il Padreterno perciò ci ha messi insieme: perchè consultassimo sempre entrambe le cartine.


                                      UOMO                                                                         



DONNA

7 commenti:

paracchini ha detto...

Una bella riflessione Antonietta, sull'unione delle cartine.Santi mariti!!!!

danielafenice ha detto...

Grazie!!!

anonimo ha detto...

Dal blog di paracchini, visitato solo pochi minuti fa, al tuo.Una conferma.Grazie.Carlo A.A.girovago senza mèta

paracchini ha detto...

Carlo A.A. sta usando anche le vie secondarie, il che smentisce un po' la tua teoria Antonietta ^__^

anonimo ha detto...

Caro Paracchini, certo sono anche uno di quegli uomini e mariti tanto ben definiti dall'intelligente post.Da sempre sono un idealista (illuso e anche costantemente e amaramente spesso deluso) e ogni strada, piccola o grande,  secondaria o primaria, il sentiero come l'autostrada, può condurre a conoscere l'essere, la luce, la verità...Polvere di stelle, forse... che si possono incontrare anche nell'infinito firmamento di Internet.Come voi, credo, state dimostrando.Carlo A.A.dalla provincia di Milano.(forzatamente anonimo, mai loggato)Grazie per l'ospitalità.

laprimaparola ha detto...

@utente forzatamente anonimo, alias Carlo A.A., grazie della visita sulla mulattiera che volente o nolente sono costretta a percorrere. Su queste strade gli incontri sono rari, ma molto, molto profondi e arricchenti. Un ciao non è mai solo un ciao, ma è uno scambio di sguardi, un incontro di cuori.Copio e incollo un brano della mia biografia nella speranza di incontrarti di nuovo.Il tempoVivere il momento, questo per me era ed é diventato importante, dividere il tempo in tanti, tantissimi pezzi per poterne gustare a fondo il sapore."Il tempo é nelle nostre mani nella misura in cui l'infinito é nei nostri cuori"A Champoluc (dove mi accorsi che i veri malati, i grandi malati non s'incontrano per le strade del mondo, non frequentano salotti perbene, non fanno bella mostra di se nelle vetrine di lusso), senza capirle al momento, me l'ero appuntate su un foglio quelle poche parole che avrebbero cambiato il mio correre in fretta, correre sempre senza mai fermarmi un momento.La madre di un bimbo piccolo piccolo (...un mucchio di ossa scomposte in un corpo di cera…due occhi indifesi, ma il viso disteso, sereno di una dolcezza struggente nel languore di chi si abbandona fiducioso all'abbraccio) …quella donna così rispondeva alla mia stizza per il tempo che mi sfuggiva di mano.Da allora, per paura di dimenticarle, ogni anno trascrivo nella prima pagina dell'agenda queste parole.CiaoBuona domenica!

anonimo ha detto...

@laprimaparola."Il tempo è nelle nostre mani nella misura in cui l'infinito è nei nostri cuori": stupenda realtà che la meravigliosa frase può solo indicare, tanta è la profondità che coinvolge e che "sconvolge" quando davvero senti quell'infinità... e una volta avvertito, dentro, quell'infinito è per sempre.Forse l'incontro con le persone che sentono lo stesso palpito può avvenire ovunque ma assai difficilmente... sulle placide, larghe, comode autostrade, dove tutti corrono, corrono, corrono... mentre ti accorgi di chi cammina a fianco, almeno per un tratto, soltanto sui sentieri, spesso tortuosi, difficili, faticosi...Verrò a rileggere quanto hai scritto, per riflettere, per sapere che esistono persone che sanno essere.Grazie per la tua attenzione che considero parte di quell' infinito.Un cordiale saluto a te e a chiunque, come te, cammina per quei sentieri...Carlo.