martedì 29 dicembre 2009

I treni




1Gv 2,3-11

Chi ama suo fratello, rimane nella luce.
Figlioli miei, da questo sappiamo di avere conosciuto Gesù: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Lo conosco», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c’è la verità. Chi invece osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di essere in lui. Chi dice di rimanere in lui, deve anch’egli comportarsi come lui si è comportato.
Carissimi, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un comandamento antico, che avete ricevuto da principio. Il comandamento antico è la Parola che avete udito. Eppure vi scrivo un comandamento nuovo, e ciò è vero in lui e in voi, perché le tenebre stanno diradandosi e già appare la luce vera.
Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. Chi ama suo fratello, rimane nella luce e non vi è in lui occasione di inciampo. Ma chi odia suo fratello, è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi.



Le parole della lettera di Giovanni, che oggi la liturgia  propone alla nostra riflessione, mi sono sembrate difficili ad una prima superficiale lettura,.
Poi, però si sono illuminate, ripensando alla luce che si è accesa negli occhi del piccolo Emanuele, quando il nonno gli ha proposto di andare alla stazione a vedere l'arrivo dei treni.

La stessa luce che brillava nei suoi, quando il bambino gli ha risposto con un abbraccio.

1 commento:

paracchini ha detto...

 Volevo fare anche io una riflessione, ieri, su questo episodio del Vangelo, giacché mi colpì quel dire di essere nella luce ma poi odiare il fratello, dire d'essere nel bene ma poi non aprire le porte. E volevo farne una anche su quella del giorno appresso ancora, ma poi ho fatto diverse ambasciate.

Arriverà il treno?