domenica 13 settembre 2009

38 anni insieme





Gianni
“ Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, finchè morte non ci separi”
Ripetere questa formula, dopo 29 anni di matrimonio è stato facile, perché le parole mi sono venute da sole, sicure per averle sentite pronunciare in mille occasioni dalle altre coppie che si sposavano. Ma, quella volta, mentre le dicevo, era come se un martello pneumatico si abbattesse ripetutamente sulla testa, sul viso, sulla bocca, sulla lingua.Ogni parola aveva una forza e una potenza tale da costringermi a fermarmi meglio sui piedi, lì sotto l’altare della Chiesa di S. Giuseppe, al cospetto del Signore Dio nostro. Ogni parola mi è rimbalzata nella mente e vi si è incuneata, fissata indelebilmente. Ogni parola si è fermata nel mio cuore e vi si è stabilita per sempre.
Le ho pronunciate con la coscienza del dopo, quella che fa rivivere attimo per attimo tutta la vita, la fa scorrere alla moviola nella mente con le sue immagini più forti, ridando vita e spessore a sentimenti sepolti e dimenticati.
Nella salute e nella malattia… è stato questo il motivo del brivido inatteso e sferzante che ha attraversato la schiena e la mente quando l’ho ripetuto a distanza di tanti anni. Ma chi ci pensava alla malattia, quando ci siamo sposati? La nostra storia passa attraverso la malattia di Antonietta, che si presentò quasi subito, appena sposati. Quante delusioni, quante attese, quanti bocconi amari, nella ricerca del tesoro perduto. Non ci avevo mai pensato che potesse ammalarsi, Antonietta, una forza della natura, sana come un pesce, vitale fino allo sfinimento. E invece si è ammalata, un cavallo da corsa a cui sono state tagliate le gambe, ecco cosa era diventata, nonostante non avesse mai rinunciato a correre. Io mi sentivo impotente e non mi riusciva neanche di darle coraggio, perché la sentivo forte, più forte di me. Ma non ho mai smesso di pensare a lei, di starle vicino in silenzio, anche se alla lunga il percorso ci ha sfiancati e non eravamo più in grado di farci compagnia. Poi è arrivato il Signore, come un turbine ha spazzato via le nuvole fosche che gravavano sulla nostra vita di coppia e ci ha mostrato un pezzetto di cielo. Era azzurro, era bello, era nuovo, era pulito, e potevamo ripeterle all’infinito quelle parole. “ Prometto di esserti fedele sempre nella gioia e nel dolore nella salute e nella malattia.”

Antonietta
Fu forse la prima volta che un sentimento forte e profondo l’abbiamo consapevolmente condiviso.
Nella salute e nella malattia, furono le parole che ci fecero sentire quanto eravamo stati vicini per tutti gli anni che ci era sembrato di andare da soli. Fu come quando, arrivati sulla vetta di un’alta montagna, ti affacci insieme al tuo compagno di cordata e guardi l’abisso che ti sei lasciato alle spalle. Fino a quel momento non ci avevi pensato, tutto preoccupato ad inerpicarti attraverso sentieri stretti, sui rigidi costoni di roccia avari di appigli, ma senza mai parlare con chi condivideva con te la fatica del procedere, per non consumare energia e pensando che l’altro non ti avrebbe sentito, perché stava sopra o sotto ma mai a fianco e la paura, lo scoraggiamento, la speranza, il freddo, il caldo, la sete, la fatica, sembravano e appartenere a te solo, perché eri solo quando vedevi il vuoto davanti ai tuoi occhi, solo quando sentivi le sferzate del vento gelido e i raggi del sole accecante, solo davanti al buio senza stelle della notte. Poi arrivato alla cima, guardi il cielo sgombro di nubi, il sole che brilla luminoso senza che niente lo offuschi, guardi a fianco, e vedi il compagno che ti è di fronte e insieme ti scopri a guardare l’abisso che ti separava dalla vetta faticosamente conquistata, il monte santo dove il Signore ti ha chiamato a ringraziarlo per quei sentieri ripidi e stretti per quella roccia dura e scoscesa, per quegli appigli che Lui ti ha fornito, per attaccare la corda attraverso chi ti è stato vicino, chi ti è stato fedele nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia.
(Da “Famiglia oggi:riflessioni di coppia” del 25 gennaio 2005)




Gianni e Antonietta


Oggi, anniversario del nostro matrimonio, vogliamo rinnovare la promessa fatta l'uno all'altro 38 anni fa davanti all'altare, nella convinzione che la nostra fedeltà poggia su Dio che è fedele alla parola data.

11 commenti:

paracchini ha detto...

Un abbraccio alla simpatica coppia.

danielafenice ha detto...

Bellissime queste dichiarazioni dei "diritti all'amore" Siete una bella coppia!
Un abbraccio


Dani

danielafenice ha detto...

Ciao Anto , se vuoi passare da me a ritirare un premio-meme, ti aspetto.
Un bacio
Dani

Cuoredipizza ha detto...

Vi benedica il Signore e vi protegga.
Il Signore faccia brillare il suo volto su di voi e vi sia propizio.
Il Signore rivolga su di voi il suo volto e vi dia pace.

laprimaparola ha detto...

@paracchini e danielafenice un grazie sincero per la vostra amicizia e un grande abbraccio.
@cuoredipizza Grazie di cuore. Gli auguri, quando è Dio a suggerire le parole, sono quelli più giusti, perchè Lui sa di cosa abbiamo bisogno.

anonimo ha detto...

Auguri di cuore.
Io e mia moglie abbiamo festeggiato il maggio scorso 10 anni di matrimonio.

laprimaparola ha detto...

@utente anonimo. Grazie e auguri anche a voi.Se fossero pubblicizzati invece dei divorzi gli anniversari di matrimonio di tante anonime coppie che rimangono fedeli al Sacramento del matrimonio con convinzione, con gioia, con fede, ci si chiederebbe qual è il carburante che usano per rimanere fedeli alla promessa fatta il giorno delle nozze.

danielafenice ha detto...

Un abbraccio
Dani

anonimo ha detto...

Scartabellando... son finito qui.E mi aggiungo a chi ti ha fatto i complimenti, lo scorso anno... oggi viaggiate verso il 39mo anniversario e sicuramente quel "carburante per rimanere fedeli alla promessa fatta il giorno di nozze" è sempre inesauribile.Forse è lo stesso che "uso" anch'io da quel giorno di 27 anni fa.Firmo qui per essere il primo, in anticipo, sulla prossima scadenza e con questo mi scuso di... ficcanasare qui e là.Il girovago sloggatoCarlo.

laprimaparola ha detto...

Grazie! E io che pensavo che i vecchi post non li leggesse nessuno!Il carburante di cui tu parli, io non so da quando lo usi. Noi solo da 10 anni. Prima il motore si inceppava sempre e non siamo andati molto lontano. Oggi siamo operatori di Pastorale Familiare, tanto ci siamo convinti che occorre pubblicizzare questo carburante gratuito che viene dal cielo.Buona domenica e fatti insegnare come si apre un blog.Ciao

anonimo ha detto...

Quel carburante è forse sempre lo stesso...  anche se a volte non ci accorgiamo che il distributore può cambiare, come cambia nel tempo il nostro procedere nel cammino di vita.Scoprire che senza quel particolare tipo di carburante si è relativi, piccoli, insignificanti anche se si possiede un grosso o comodo o potente automezzo. Purtroppo spesso ognuno di noi si ritiene un padreterno per il semplice fatto di sentirsi appagato dal suo possedere... quello stesso automezzo.Un caro saluto.Carlo.