sabato 6 giugno 2009

L'obolo

Marco 12,38-44 - In quel tempo, Gesù diceva alla folla mentre insegnava: “Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e ostentano di fare lunghe preghiere; essi riceveranno una condanna più grave”.
E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: “In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere”.




“ Ha messo tutto quello che aveva.”


Molto spesso non diamo, perchè non sappiamo di avere, perchè guardiamo sempre a quello che ci manca, non a quello che c'è.


Perciò siamo così parsimoniosi.


Ci accorgiamo dei tesori che Dio ci ha consegnato tra le mani solo quando li perdiamo.


Il più grande dei doni, insieme alla vita, è il tempo.


Ne abbiamo sempre troppo poco per gli altri, per uno sguardo, un sorriso, una parola che li renda visibili, li faccia esistere, restituisca la dignità a chi l'ha perduta.


Uno sguardo che faccia uscire dalla solitudine, dall'isolamento, dalla non vita chi si trova a vivere situazioni di disagio e di sofferenza.


Oggi voglio meditare su come impiego il mio tempo e chiedere al Signore di poterlo gettare nel tesoro del Suo Corpo, il Tempio di pietre vive, dal quale sono nutrita, anche quando non me ne accorgo.


Il Tempo è nelle nostre mani, nella misura in cui l'infinito è nei nostri cuori.

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