venerdì 20 marzo 2009

L'inizio della storia

Emanuele ieri, a bruciapelo, mi ha chiesto dove sta Gesù.

Quando me lo chiese Giovanni, non fu necessario che trovassi una risposta, visto che gli venne subito in mente che, se gli metteva una sedia, quando si apparecchiava la tavola, si sarebbe seduto con lui e lo avrebbe seguito ovunque. Se gli avesse fatto spazio.

Ma Giovanni è stato con me da sempre. Gli ho dato da mangiare e da bere, l'ho accompagnato in ogni sua scoperta, ho vigilato su di lui quando dormiva e quando era sveglio, quando smontava la casa con la sua esuberanza o in preda alla febbre rimaneva accucciato nel letto.

Mi sono presa cura di lui in tutto, provvedendo a rendergli presente Gesù attraverso il sole, la luna, le stelle, i fiori, il mare, i giochi, la pappa, il parcheggio e le persone che mi aiutavano a farlo stare bene.

Abbiamo cominciato con un grazie a Gesù “per le patate e per i colori”, dopo che Babbo Natale gli aveva recapitato una montagna di regali.

Era inevitabile, vista la dimensione degli striminziti zainetti in cui i pastorelli custodivano i doni da portargli.

Sicuramente i suoi non ci sarebbero entrati in quei contenitori, e per giunta aveva anche fatto il cattivo.

Emanuele è stato allevato dall'altra nonna, fino a quando non è cresciuto tanto da non dover essere più preso in braccio.

A settembre del 2008( aveva poco più di due anni) , quando venne la prima volta a stare con me, voleva scappare, perchè aveva paura del lupo.

Gli dissi che a casa mia non c'è il lupo, ma solo Gesù.

Grazie a Dio questa paura è scomparsa con il tempo, e sempre più spesso ripete che a casa mia c'è Gesù.

Ma delle storie del Vangelo, che tanto hanno appassionato Giovanni, non si cura.

A lui non interessa la storia di nessuno e ama addormentarsi in silenzio, possibilmente abbracciato a qualcuno.

Per entrare in relazione con un bambino è necessaria una storia che ti accomuni.

Perciò, quando mi ha chiesto dove sta Gesù, mi sono sentita spiazzata, perchè dovevo ancora costruirla, la storia.

Ho alzato gli occhi al Crocifisso nella ricerca di una risposta chiara e convincente.

E la risposta è arrivata come una folgore che squarcia le tenebre, come un terremoto che solleva e porta alla luce un tesoro.

Ho abbracciato Emanuele e gli ho detto.

" Vedi, Gesù è in questo abbraccio, nella gioia che provi e che provo.

Quando qualcuno ti fa una carezza, ti prepara una pappa buona, gioca con te, ti consola: è' li' che devi cercare Gesù.

Gesù non lo vedi, se fai un dispetto al fratellino o ad un compagno di scuola, se fai i capricci, se pensi solo a te e ti dimentichi che ci sono persone che aspettano che tu li abbracci".

Voglio ringraziare il Signore perchè mi ha ricordato che ogni storia comincia con un abbraccio.

6 commenti:

paol84 ha detto...

Sì, Gesù è nel fratello, ma NON IN TUTTI: Nei fratelli SOFFERENTI.

Pitie ha detto...

Davvero grande illuminazione... :)

laprimaparola ha detto...

@pitie Meno male che Gesù ci ha lasciato lo Spirito Santo che, se lo si chiama in aiuto, non ci lascia mai in panne. Un abbraccio

laprimaparola ha detto...

Commenti
#4 14:06, 20 marzo, 2009

@pitie Meno male che Gesù ci ha lasciato lo Spirito Santo che, se lo si chiama in aiuto, non ci lascia mai in panne. Un abbraccio

laprimaparola

#3 14:04, 20 marzo, 2009

@paol84 Gesù è in ogni uomo, sfigurato, abbrutito, reso irriconoscibile dal peccato. Il Suo sigillo non può essere mai cancellato. Sta a noi metterne in luce la bellezza, attraverso l'amore donato.

paracchini ha detto...

sì, un abbraccio

in bagno io ricordavo questa mattina come ogni cosa inizi dalla Genesi.

danielafenice ha detto...

Ogni storia... inizia con un abbraccio misericordioso
Ciao cara Antonietta !
Un abbraccio
Dani