domenica 1 febbraio 2009

Risposte

















  

Qualunque cosa rispondo, che non sia, "bene grazie", quando mi chiedono come sto, è commentato alla stessa maniera.

Dipende sicuramente dal tempo, anche se il cielo è terso e il sole spacca le pietre.

Ho finito per glissare sulla risposta e chiedere a mia volta la stessa cosa al mio interlocutore.

Se il bisogno è quello di essere ascoltati, "eccomi qui!", mi sono detta.

Così facendo, finisco per vivere la vita che vogliono gli altri, senza mai fermarmi su quella vera.

Questa mattina, il titolo di un giornale, dimenticato in cucina, mi ha rivolto la stessa domanda..

" Come stai?"

Mi sono chiesta cosa avrei risposto.

Poi sono tornata in camera e ho visto i segni della notte passata, lasciati sul comodino.

E ho scattato la foto.

Speriamo che si capisca.

9 commenti:

paracchini ha detto...

Sì, eh sì Antonietta, si capisce molto bene dalla foto: devi mettere un po' in ordine sul comodino. Anche io, anche se un comodino non ce l'ho. Ho un ripiano, è un po' in disordine. Quasi quasi ne approfitto e vado a sistemare un po'..... ^_^

anonimo ha detto...

C'è gente a cui nessuno chiede 'come stai' nemmeno per finta.... è un mondo difficile, meno male che abbiamo il nostro angelo custode e tutto il resto del Paradiso che non mente ;)

Un abbraccio e una preghiera

paracchini ha detto...

Oh ciao Antonietta, poi ieri andai sistemare il comodino (quello che non ho come scritto prima). Lo sistemai, ma poi mi girai e vidi che sul mobile c'era altro disordine, altri libri e cose in giro. E mi voltai e anche lì c'era disordine. Urca dissi.

Per il tuo disagio sulla domanda del "come stai", un po' mi ricorda la storia del vecchio e del ragazzo che sono in viaggio con un mulo. Ed ogni persona che incontrano una critica: "ma guarda che stolti hanno un mulo e non lo usano", "ma guarda che stolto quel vecchio che sta sul mulo e manda quel ragazzo a piedi", "ma guada che stolto quel ragazzo che sta sul mulo e fa camminare quel vecchio", "ma guarda che stolti che stanno tutti e due sul mulo e lo sfiancano"....

Una mia carissima amica una volta le chiedevo "come stai?", e si lamentava con me perché le chiedevo sempre ciò. Allora smisi. Allora si lamentò con me perché ero l'unico che non mi interessavo a lei chiedendole "come stai?". Mi disse proprio così: "Sei l'unico che non mi chiede come sto". Ma non era un problema.

Alla fine di tutto ciò Antonietta non so se sia giusto rispondere o non rispondere. La risposta però mi accorgo verrebbe troppo lunga. Sintetizzo: io rispondo in ogni caso, perché sarebbe come negare una parola, un affetto, l'amore. Poi io non sono perfetto ma sbaglio anche io.

laprimaparola ha detto...

@utente anonimo. Hai ragione.Comunque, quando nessuno ce lo chiede, forse è il momento che ci fermiamo a riflettere quanto peso abbia sulla nostra vita la salute delle persone. Ogni volta che mi capita, mi accorgo di aver perso per strada tanti pezzi della mia storia.
Un abbraccio.

laprimaparola ha detto...

@paracchini Sei grande! non mi era venuto in mente che dovevo fare ordine sul comodino. Dipende da quale angolazione guardi le cose. La storia che hai ricordato si presta bene a fare una riflessione in tal senso. Quel comodino in disordine a me parlava di una notte passata nel dolore e nella ricerca di qualcosa che ne allentasse la morsa. Una tisana, la Parola di Dio, il rosario, l'acqua della Madonna di Lourdes,una penna e un quaderno per non dimenticare.

anonimo ha detto...

Antonietta...non sono anonimo sono engellieder sloggata ;)

paracchini ha detto...

Scusa Antonietta, con la mia battuta con volevo entrare nel disordine del tuo comodino (vita). La mia voleva essere una metafora, presi spunto dal tuo per rivedere il mio disordine, e che una volta messo in ordine quel punto, mi accorsi di avere altro disordine intorno. Era un po' una parabola. Però non sono bravo nel fare le parabole.

Ho fatto un post di una cosa che è accaduta oggi. Che è incredibile, almeno per me. E come poi ne parlai con,,,, di quel fatto, mi disse "E' pur vero che ciò che ci dona gioia sono i piccoli gesti, ma è davvero poco ciò che ho fatto!"

Quarta cosa, dalla foto dl tuo comodino si possono fare molte letture. In una c'è tutto quello che hai vissuto, in altre c'è chi viene colpito dalla brocca bianca, chi dalla Bibbia, chi dal foulard, chi dai fiori, chi dall'acqua, chi dall'immaginetta contenuta nel Libro. E quell'immaginetta ci parla di una grande Speranza, la Speranza della Rinascita.
In ogni caso il luogo parla di un luogo di umanità condivisa.

Vado fare merenda. Spremuta arancia e limone.

paracchini ha detto...

Sì poi te lo spiegherò Antonietta.

Mi posso buttare in un'altra riflessione?
Tu hai postato una foto, sperando si capisse tutto quello che avevi passato, vissuto.

Un'immagine, senza gli occhi, senza la piega di un sorriso, senza la movenza di un corpo, può dire molte cose come non dirne affatto.

Quindi una persona può chiedere come stai, e ci possono essere vari motivi. Io da parte mia trovo che sai giusto rispondere sempre, dare sempre il messaggio. Ti è chiesto con il cuore? Rispondi con il cuore. Non ti è chiesto con il cuore? Rispondi ugualmente con il cuore: vorrà dire che troverà il cuore. (Cuore si può anche cambiare con Amore)

Oh scusa mia umile scriba discepola del regno dei cieli, finisco qui il discorso. Se non mi dici che sono pesante pesante pesante.
Sei stata meglio questa notte?

Saraysun ha detto...

Come stai? Sarebbe facile rispondere sinceramente. Però ci sono momenti in cui la vita degli altri è più importante della nostra. (Forse sempre) Credo sia prerogativa della donna..della mamma, pensare poco a se stessa.
Ti abbraccio :)