venerdì 13 febbraio 2009

Ha fatto bene ogni cosa.



Marco 7,31-37 - Fa udire i sordi e fa parlare i muti.
In quel tempo, di ritorno dalla regione di Tiro, Gesù passò per Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decapoli. E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano. E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: “Effatà” cioè: “Apriti!”.
E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo raccomandava, più essi ne parlavano e, pieni di stupore, dicevano: “Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti!”.



“Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti” dice Isaia.

Dal passo della Genesi, che racconta la storia delle nostre origini, non sembra che Dio abbia fatto bene ogni cosa, visto che nel paradiso c'è il serpente e la donna, causa del peccato originale.

” Dio ho fatto bene ogni cosa fa; udire i sordi e fa parlare i muti”, lo ripetono quelli che assistono al miracolo della guarigione del sordomuto.

Dio, già nella Genesi, aveva detto: “ E'cosa buona” riferendosi al mondo minerale, vegetale e animale senza intelligenza, “E' cosa molto buona”, riferendosi all'uomo, capace di scegliere.

Ma il serpente usa la lingua per allontanare da Dio, Eva usa le orecchie per ascoltare il demonio, Adamo per ascoltare la sua donna.

Da quale sordità Gesù ci guarisce? Da quale mutismo?

Effatà! Apriti!

Sono le parole che il Sacerdote pronuncia al termine del rito battesimale, tracciando un piccolo segno di croce sulla bocca e sulle orecchie del battezzato.

Il peccato ha chiuso i canali di comunicazione con Dio e con l'altro e il Battesimo restituisce ai sensi la funzione per cui Dio ce li ha dati.

Gesù per farsi capire da un sordomuto, ha bisogno di gesti, di segni, perchè attraverso di essi veda la salvezza donatagli da Dio.

Dopo aver mangiato del frutto dell'albero, gli occhi di Adamo ed Eva si aprirono ed essi si vergognarono della loro nudità ( ma non era cosa molto buona?) e si sottrassero allo sguardo di Dio.

L'isolamento e la solitudine sono la condanna di chi ha voluto prescindere da quello sguardo.

Il Dio lontano, il giudice si fa voce vicina all'uomo, per condannare sì, ma anche per promettere la liberazione.

“Una donna ti schiaccerà il capo” dice al serpente.

La voce , la Parola, diventa corpo in Gesù Cristo.

L'uomo ha bisogno di ascoltare per vedere.

"Ascolta Israele, se tu mi ascoltassi!" È il grido accorato di Dio, che percorre tutta la Storia.

Ma l'uomo ha bisogno anche di vedere.

Ecco perché Dio si fa uomo e si rende visibile, tanto vicino da diventare uno di noi.

”Io ti conoscevo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti vedono" dice Giobbe.

Vedi che Dio ha fatto bene ogni cosa solo se apri l'orecchio alla sua parola, se apri il cuore al suo Amore.

1 commento:

lucianadal ha detto...

Il Mistero si comunica attraverso la nostra povera umanità.Attraverso il Suo amore anche il nostro cuore cambia.
Abbracci e grazie per la riflessione.