giovedì 4 dicembre 2008

La casa sulla roccia




Matteo 7,21-29
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demoni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome?
Io però dichiarerò loro: non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande”.
Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, le folle restarono stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi.


Fare la volontà di Dio è garantirsi il regno dei cieli.

Per fare la volontà di Dio bisogna conoscerla, questo è il punto.

Le nostre leggittime aspirazioni di bene non sempre si realizzano e non ci spieghiamo il perchè.

Sembra che Dio si diverta a farci soffrire con tutti i suoi no.

Che padre è, viene da chiedersi, se non si commuove davanti al dolore delle sue creature?

Eppure se guardiamo al nostro comportamento nei confronti di un bambino, ci rendiamo conto del fatto che i figli non hanno bisogno di genitori indulgenti che li accontentino in tutto, ma di genitori che vogliono il loro bene, anche quando questo comporta dire dei no difficili e dolorosi.

Se i nostri figli ci disobbediscono noi continuiamo ad amarli e, quando non tornano la sera, sono molto più presenti nel nostro cuore di quanto dormono nella stanza accanto.

Gesù è venuto a mostrarci l'amore del Padre, invitandoci a tornare bambini e a rinascere dall'alto.

Con il Battesimo, innestati in Gesù, possiamo costruire saldamente la nostra casa sulla roccia, che fuor di metafora significa definire la nostra identità originaria di figli di Dio e di fratelli in Gesù.

Ascoltando la parola del Figlio, guardando a quello che ha fatto, lasciandoci guidare dallo Spirito Santo, che ci ha lasciato per guidarci alla verità tutta intera, non ci sembrerà così incomprensibile e assurdo soffrire e morire per Lui, attraverso l'amore donato ai fratelli.

3 commenti:

Saraysun ha detto...

Hai scritto bene..solo se saldamente innestati su Gesù possiamo costruire la nostra casa sulla roccia..altrimenti facciamo solo disastri.
Bacione a te :)

laprimaparola ha detto...

1 Gv 4, 16 Noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui.

lucianadal ha detto...

Che bella riflessione! Grazie. Ciao e buona domenica.