sabato 6 dicembre 2008

Compassione

Matteo 9,35-10,1.6-8


In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi insegnando nelle sinagoghe, predicando il vangelo del Regno e curando ogni malattia e infermità.
Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. Allora disse ai suoi discepoli: “La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!”.
Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d’infermità. E li mandò con questa ingiunzione: “Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele. E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino.
Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”.




La compassione è virtù divina.


"Patire con" presuppone un abbassarsi, uno scendere dal piedistallo su cui siamo seduti.


"Patire con" non è possibile, se non usciamo fuori dal nostro egoismo.


"Patire con" porta a farci carico dei bisogni altrui, dimenticando noi stessi.


"Patire con " è annunciare il vangelo dell'amore che salva.


"Patire con" è proclamare a gran voce che il regno di Dio è vicino, ed essere convincenti.





2 commenti:

Pitie ha detto...

Anche se l'UNICO capace di compassione resta solo Lui ;)
Buona festa dell'Immacolata-

Saraysun ha detto...

Dovremmo proclamare anche dai tetti che il Regno di Dio è vicino..Senza paura, avendo dentro di noi l'aiuto dello S.S. Poi a volte mi accorgo che mi blocco davanti a certe persone e penso che non è il momento di annunciare il Signore. Invece è proprio quello il "momento" giusto di dare testimonianza. Spero che il Signore mi aiuti.
Un abbraccio a te :)