giovedì 13 novembre 2008

VERGOGNA!



Comunicato n° 28 del 13 Novembre 2008


SCIENZA & VITA: “ELUANA CONDANNATA A MORTE:
L’ESECUZIONE SIA PUBBLICA, CON TESTIMONI E VIDEO ”





“Consapevoli che la sentenza pronunciata dalla Corte di Cassazione in riferimento al caso di Eluana Englaro non possa non essere rispettata e applicata, ci permettiamo però, da liberi cittadini di uno Stato libero, di dissentire. E chiediamo che alla lunga fine di Eluana, proprio perché si tratta di una vera e propria condanna a morte in età repubblicana, non solo assistano alcuni testimoni, ma possa essere registrata in video e messa a disposizione di quanti ne facciano richiesta. Come accade nei Paesi che prevedono la pena di morte per i propri cittadini. Così i nostri figli e i nostri nipoti potranno scoprire come un cittadino italiano possa essere condannato da un giudice di uno Stato civile e democratico a morire di fame e di sete”. Questa la reazione dell’Associazione Scienza & Vita alla sentenza che “condanna a morte Eluana”.
“La decisione della Suprema Corte – osserva l’Associazione – di fatto autorizza la sospensione dell’idratazione e dell’alimentazione che restano secondo noi, e anche per una larghissima parte dell’opinione pubblica italiana, semplici sostegni vitali e non terapie”.
“Da questa scelta consegue – rimarca Scienza & Vita – un’interpretazione riduttiva della vita, quale non degna di essere vissuta. E soprattutto l’idea che la vita umana sia disponibile. Ovvero, che ciascuno di noi possa esercitare addirittura un diritto di morire con il corrispettivo dovere di uccidere (perché qualcuno deve pure eseguire la sentenza). Diritto di morire che non è contemplato nella Costituzione e che sfida il criterio umanistico del favor vitae a cui essa si ispira”.




Associazione Scienza&Vita
Lungotevere dei Vallati 10, 00186 Roma
tel.: 06.6819.2554 fax: 06.6819.5205
e-mail: segreteria@scienzaevita.org


1 commento:

ANGELOANONIMO ha detto...

Quel corpo apparentemente “senza vita”, la loro vita, è come un sepolcro vuoto che testimonia l’arca che aleggia sulle acque salate delle loro lacrime quando capiranno che il loro senso è inutile.
Sono doppi ma non sanno che la parte che gli salva è un aborto continuo in loro.
Quando saranno colti nel loro inpudico letto o sul loro depravato lavoro, capiranno che tutti interi rimarranno solo per essere pasto a coloro che credono solo nella morte, come veri avvoltoi.
Magari credessero veramente nella morte! Ma sono ipocriti e ciechi perché sanno correre all’ospedale per curarsi o aggiustarsi il loro sepolcro “vivente”.
Loro non conoscono il Vivente, Colui che permette a quella Figli, futura Sposa e futura Madre, di essere segno di contraddizione, come lo Sposo Stesso che scelse un trono difficile ma vero per la salvezza del Suo Popolo.

Chi sa morire per la proprio Figlia? Chi per la propria Sposa? Chi soprattutto per la propria Madre?

O, come soffro nel pensare chi lascia la malattia, che viene a salvare la propria famiglia, per poi riviverla sulla pelle quando svanirà negli altri per non averla compresa quando era fuori di se.

Poveri Giudici che sono costretti a eseguire una legge sostenuti da avvocati del Diavolo che vivono di questo per produrne vanto e mane, ma insieme al mondo piange la Sposa che lascia per sempre questo mondo che la giudica e soprattutto condanna chi non ha compreso.

Signore! Ti prego! Prendila prima dell’esecuzione e fa di me la Sua sostituta per far capire che non serve vivere in esilio, avendo da mangiare e bere solo per poi essere sacrificati a Natale o a Pasqua!

Se solo non toccassero più carne … per rimanere nella loro contraddizione che condanna chi rimette agli altri quello che non vogliono che venga rimesso a loro.

Noi accanitori per la vita e che immettiamo aria nei polmoni di chi non vuole morire quando vive ma rovina la vita quando vuole morire.