domenica 2 novembre 2008

L'abbraccio




foto:©http://tinypic.com/f4pan6.jpg

Oggi, commemorazione di tutti i defunti, la chiesa gioisce, celebrando la vittoria della vita sulla morte.
Ricordo che chiesi a don Luigi, ero agli inizi del cammino, se era un dogma, quello della resurrezione della carne.
A dir la verità, la cosa non mi piaceva per niente perchè, se in questa vita non potevo prescindere dalle esigenze del corpo, per via della malattia che era diventata la mia scomoda compagna di viaggio, il pensiero di liberarmene mi arrideva parecchio e mi consolava.
Certo!”, mi aveva risposto scandalizzato il sacerdote, senza però spiegarmi il perchè.

Fu da allora che mi misi a cercare tutti i testi che mi illuminassero sull'infinita misericordia di Dio, che, a mio parere, non poteva permettere che, dietro, ci portassimo un ingombro tanto inutile quanto dannoso.
Così almeno pensavo.
E' stato Giovanni, quando aveva quattro anni, a spiegarmi il mistero.

Per consolarlo della morte recente di mio padre, a cui era molto legato, gli avevo detto che in cielo c'era ad aspettarlo da tempo il suo papà, che lo aveva lasciato, prima che imparasse a camminare, del quale consevava sulla guancia il calore di una carezza ricevuta, quando era ancora in braccio alla madre.
Lui, mio padre, non le cercò altrove, le carezze, né le diede mai, tutto occupato a provvedere ai bisogni materiali della sua famiglia.

Quando, carico di anni e provato dalla malattia, mi diceva che era stanco e che voleva morire per riposarsi, gli rispondevo che aveva un debito di baci e di abbracci, che non ancora aveva assolto nei miei confronti.
Stando a questo, i miei non avrebbero dovuto morire mai, visto che “i figli si baciano solo di notte, quando dormono”, come soleva dire mia nonna.

Ma purtroppo quello che temevamo è accaduto e oggi mi ritrovo a pensare a loro e agli abbracci che mi sono stati negati e che ho negato a mio figlio.
Lo scorso anno il 2 novembre mi colpì l'omelia di don Ermete sulla meditazione dell'antifona d'ingresso della I messa del giorno :

Gesù è morto ed è risorto;
così anche quelli che sono morti in Gesù
Dio li radunerà insieme con lui.
E come tutti muoiono in Adamo,
così tutti in Cristo riavranno la vita. (1Ts 4,14; 1Cor 15,22)

Ci feci un post a riguardo , tanto mi commossero e mi traghettarono nell'Oltre le sue parole.

Ma il Signore fa nuove tutte le cose e questa mattina mi sono messa a pensare che lo Spirito Santo mi avrebbe parlato anche in una chiesa diversa da quella dove avrei voluto recarmi, anche se , come dice la messa don Ermete, non la dice nessuno.

Ad aspettarmi c'era Gesù, il suo abbraccio inchiodato ad una croce, lo stesso che mi aveva conquistato 8 anni fa, quando per la prima volta varcai la soglia di quella, che sarebbe diventata la mia chiesa.
A petto scoperto, oggi come allora era lì a dirmi:”Guarda che mi fido di te: puoi farmi quello che vuoi, perchè ti amo così come sei e continuerò ad abbracciarti tutte le volte che qualcuno si dimenticherà di farlo al posto mio”.

Mi è venuto subito in mente un altro abbraccio, quello di mio padre, che se ne andò prima di aver saldato il conto con me, all'abbraccio con il padre che lo stava aspettando, alla festa in cielo per il suo arrivo.
Ho pensato a Giovanni, che non aveva dimenticato quella storia di abbracci, con la quale lo consolai quando dovetti spiegargli che nonno Pierino era tornato nella casa da dove era venuto, e dove tutti ci ritroveremo: la casa del papà di tutti i papà.

Di tutto ciò, il piccolo aveva fatto tesoro e, dopo essersi accertato del legame di parentela che univa me e mio figlio “ Sei tu la mamma del mio papà?”, e ”Questa è tua madre?”, guardando ora l'uno ora l'altro, (un tormentone che durò settimane) se ne uscì dicendo:“Allora perchè non l'abbracci?”, lasciandoci tutti di stucco.
Ricordo il brivido che mi percorse la schiena, la commozione, le lacrime che feci fatica a ricacciare indietro, quando, accorgendosi del nostro imbarazzo, Giovanni, che non sopporta vedere la gente soffrire, aggiunse:
Non ti preoccupare nonna, in cielo c'è il tuo papà che ti abbraccia!”.

Questa mattina alzando lo sguardo al crocifisso, non ho potuto fare a meno di pensare che il 2 novembre è una festa di abbracci, e che non a caso risorgiamo con il corpo.

Di braccia, almeno, avremo ancora bisogno.

3 commenti:

danielafenice ha detto...

Come sempre mi incanto a leggerti,sai esprimere in maniera così semplice , il mistero della vita!
Un abbraccio
Dani

ANGELOANONIMO ha detto...

Eppure lo spiega bene Gesù, ma non so se questo Vangelo ti è stato letto IERI, per quel Giorno.

Chi crede nel Figlio dell’uomo ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.
Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
Parola del Signore
(Dal Vangelo secondo Giovanni 6,37-40)

Semplice! Basta dividere Gesù dal Padre, ma le donne spesso non comprendono come potrebbe comprendere un uomo se solo pensasse che potrebbe anche concepire lui quello che è figlio del Padre e del Suo corpo.
Parli dell’Anima … Piena di Spirito!
Per fortuna ognuno risorge con il Suo corpo, pensa se potessimo scegliere? Gli stupidi sceglierebbero i corpi belli e forti con la fregatura di qualcuno anche rifatto: semplici bambolotti inermi!
Ma gli spiriti immondi si prenderebbero tutte le Anime che noi lasceremmo per la strada.

Lascia stare e leggi con me:
«Tutto ciò che il Padre ti dà, e solo per te! Colui che viene a te (il Figlio dell’Uomo concepito dallo Spirito Santo e la Tua Anima) nel tuo grembo non potrai cacciarlo fuori, se saprai riconoscerlo. Quell’ECCOMI non è rinnegabile!
Lui discende dal Cielo per venire nella Tua mangiatoia, non per la polvere ma il compimento della tua Vita che inizia in questa Vita. Dobbiamo credere nella nostra resurrezione perché se non ci crediamo allora come potremmo credere a Gesù? Lo dice Paolo nella Lettera ai Corinzi. Vana è la Nostra FEDE! La Tua Fede! In quello che tu Credi!
Smettiamola di balbettare cose solo per sola speranza se poi siamo noi per primo ad abortire la nostra stessa fede.
Lo Spirito è sempre pronto ma la carne è sempre debole.

Mi sembra vederlo quel Figlio dell’Uomo che dava la vista, la parola e faceva alzare gli storpi, addirittura i morti come ero io.

Questa è la volontà di colui che viene continuamente, mandato dal Padre, riconoscendosi in Lui come il Padre si compiace per darsi tutto in Lui.

Fa che noi non perdiamo nulla di quanto egli ci ha dato, ma che ci risusciti nell’ultimo giorno.

Vivi con me questo Ultimo giorno! Quello senza più tramonto!

Questa infatti è la volontà del Padre nostro: che chiunque vede il Figlio e crede in Lui abbia la vita eterna; e Lui stesso risusciterà nell’ultimo giorno.

Non saremo giudicati dai peccati ma solo da quello che non abbiamo saputo crescere come un bimbo tra le nostre mani, nel nostro grembo, forse trovato per caso in tanta spazzatura, rifiutato così dagli altri ma sempre come caduto dal Cielo.

Joe67 ha detto...

Ciao... Qui sotto t'incollo le parole che in questo post , hanno colto la mia attenzione...Tra l'altro, parole che io sento così vere, in questo tempo:
”Guarda che mi fido di te: puoi farmi quello che vuoi, perchè ti amo così come sei e continuerò ad abbracciarti tutte le volte che qualcuno si dimenticherà di farlo al posto mio”.
Grazie! Un abbraccio!!! ;)