giovedì 24 luglio 2008

Emanuele e le parabole.

 
Matteo 13,10-17 -

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli e gli dissero: “Perché parli loro in parabole?”.

Egli rispose: “Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Così a chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono. E così si adempie per loro la profezia di Isaia che dice: “Voi udrete, ma non comprenderete, guarderete, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo si è indurito, son diventati duri di orecchi, e hanno chiuso gli occhi, per non vedere con gli occhi, non sentire con gli orecchi e non intendere con il cuore e convertirsi, e io li risani”.

Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l’udirono!”.

"Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato"



Sembra una cattiveria, quello che dice Gesù. E gli altri? Che male hanno fatto?




Mi sono sempre chiesta perchè ci sono quelli a cui è impedito di conoscere i misteri del regno dei cieli.

Oggi ho avuto la risposta, quando finalmente, dopo tre giorni che stavo con il mio nipotino Emanuele di due anni, ho capito cosa mi stava dicendo.

Con me ci sta sempre per poco tempo, perchè si prende cura di lui l'altra nonna. Io supplisco quando lei non può.

Ebbene finalmente quello che mi sembrava un balbettio insensato ha preso senso e ho scoperto l'universo misterioso e nascosto del cuore di questo bimbo.

Il segreto? Stando con lui ho imparato il suo linguaggio.

Allora mi sono detta che nelle parole di Gesù è nascosta una grande verità.

Se non lo frequenti, se non lo inviti a casa tua, se non decidi di metterti a suo servizio, non riuscirai mai a capirlo e a gioire per tutto ciò che esce dalla sua bocca.

2 commenti:

Saraysun ha detto...

Che bel post cara amica. Hai veramente spiegato con parole semplici e un esempio molto chiaro questa parabola di Gesù.
Scusami se non passo sempre, ma faccio la pendolare della vacanza. Ogni volta che torno a casa passo a salutarti.
Un caro abbraccio a te :)

ANGELOANONIMO ha detto...

Hai capito tutte queste cose?.
"Sì".
Per questo Gesù disse che, capendo questo, ogni scriba divenuto discepolo del Regno dei Cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche (Matteo 13, 51-52).

Sei padrona del tuo Tempio? Con il Battesimo con acqua ha compreso l’essere Sacerdote, Profeta e regina del Tuo Tempio?

Se te lo distruggessi saresti capace di ricostruirlo in tre giorni?

Non è essere blasfemi ma capire cosa nessuno potrà portarti via e cosa non è mai stato tuo, ma solo luogo come lo è stata una semplice mangiatoia.

Più ti avvicini a Dio e più Lui sembra incomprensibile ma non devi sconsolarti perché la vera umiltà è capire anche cosa Dio ha fatto in te, con tutti gli acciacchi e la vita che ti viene incontro.

So che non dovrei ma siccome io esagero sempre ti lascio un passo nascosto del gemello Tommaso:
Gesù disse: - L'uomo vecchio, nei suoi giorni, non esiti a interrogare il fanciullo di sette giorni sul Luogo della Vita ed egli vivrà. Poiché molti che sono i primi saranno gli ultimi e diventeranno uno solo.

Abbraccia i tuoi frutti perché se sono così è merito tuo e anche della carne della stessa tua carne che fa una carne sola per testimoniare che dal frutto si riconosce l’albero e viceversa.
E’ tutto passato, le radici, il tronco, i rami, le foglie. Ammira i tuoi fiori che stanno per fare frutto e se lo fanno in un altro giardino non è detto che quel giardino ha bisogno anche della tua testimonianza.

Abramo, Mosè e tanti profeti avrebbero voluto essere presenti nel Giorno di Gesù, ma tu ti senti in quel Giorno? … avanti ad Abramo e Mosè?
In Verità in te c’è tutto e solo tu potrai sorridere alla vita sapendo che è ben al sicuro.