giovedì 27 marzo 2008

Pasqua:ascoltare e vedere.

 Sfogliando il diario 

Cosa dire di questa Pasqua? La prima cosa che mi viene in mente che non è finita così, non può finire così, con una veglia in cui il suggestivo rito della luce ci apre la mente al mistero, con il rimpianto del festoso risuonare delle campane che un tempo annunciavano, a mezzogiorno del sabato, la resurrezione di Cristo.

Lo facevano resuscitare di giorno ai miei tempi, Gesù, e ,se le cose non stavano esattamente così, noi bambini aspettavamo quel momento magico in cui il silenzio e il digiuno era interrotto dal festoso annuncio delle campane. Giovanni si aspettava di sentirle, quando gliel'ho raccontato, ma è rimasto deluso.

La Pasqua la vivevamo da svegli, mentre oggi i bimbi vanno a dormire, ad eccezione di quelli che vengono svegliati, quando il sacerdote versa loro l'acqua benedetta sul capo, se i genitori scelgono di farli battezzare durante la messa di mezzanotte. Le chiese a quell'ora sono affollate perchè molti credono di salvarsi l'anima andando a messa almeno a Pasqua , preferibilmente di notte, così non li vede nessuno, di quelli che potrebbero criticare.

Peccato che non ci siano per lo spettacolo posti a sedere, che non la finiscano mai con tutte quelle letture, che si è stanchi dopo una settimana di lavoro, che è come andare a vedere un film in cinese, che, se ci capisci qualcosa, sei un genio.

“Le potrebbero fare più corte le messe”, si sente dire alla fine, e poi guai andare avanti, è meglio stare vicini alla porta, appoggiati all'ultima colonna, così si fa prima ad uscire, quando la messa finisce.



Dicevo che per fortuna non finisce così, perchè sarebbe da pazzi.

Una messa che dura quello che dura e poi una grande abbuffata se siamo invitati, una grande ammazzata se abbiamo invitati.

Quest'anno mi ero riproposta di andarci anch’io alla veglia di mezzanotte, perchè nostro figlio a pranzo sarebbe andato dalla consuocera e non avevo grossi piatti da preparare. Mi ci sono messa d'impegno, ma tant'è che le cose sono andate alla stessa maniera degli anni scorsi.

Piegata in due per il mal di schiena, ho pensato che forse c'era qualcosa di più importante fare per Lui e che ci dovevo pensare.

Ci sono andata la mattina dopo e don Gino, nell'omelia, ci ha chiesto se eravamo contenti, perchè era Pasqua e Cristo è risorto; ma la risposta si è fatta attendere.

Mi sono guardata intorno e mi sono ritrovata in quei visi stanchi e provati delle donne che formavano gran parte dell'assemblea. Le donne, che sono andate al sepolcro la mattina presto, erano le stesse che stavano lì alla messa, perchè dopo non si potevano permettere di allontanarsi da casa per via degli impegni a cui la famiglia le chiamava.

Meno male che non è finita qui, mi sono detta. Mica gli apostoli l'hanno visto subito Gesù

Mi sono chiesta come annunciare la resurrezione a chi è nell'angoscia, come dire:” Il tuo Dio è qui, non devi temere!”

A fatica mi ero recata in chiesa, con il pensiero alle cose che dovevo preparare per il pranzo, visto che due pellegrini ce li eravamo caricati sopra le spalle, in alternativa alla veglia pasquale nonostante il dolore alla schiena.

Le parole che Gesù rispose ai suoi discepoli che gli chiedevano dove preparare la festa ci avevano, infatti, fortemente interpellato.



«Dove vuoi che ti prepariamo la cena pasquale?»  Egli disse: «Andate in città dal tale e ditegli: "Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te, con i miei discepoli"».



“Quest'anno il triduo pasquale lo voglio fare per bene”, mi sono detta. “Mi ci metto d'impegno e trascuro tutto il resto”. Ma le scuole chiudono il mercoledì santo per riaprire il giovedì successivo.

La marttina di giovedì mi sono inventata, grazie a Dio, un interesse per Giovanni.

“Andiamo a vedere come preparano la tavola per Gesù, lo Sposo, perchè questa sera ci invita alla sua mensa ed è l'ultima volta, prima di morire”.

Per fortuna si è entusiasmato all'allestimaento dell'altare della Reposizione, un vero e proprio giardino dentro la chiesa. Gli ho detto che era quello che Adamo ed Eva vollero trasformare a loro piacimento, non pensando che doveva servire anche agli altri. Gli ho fatto vedere i rami d'olivo mischiati ai fiori, quei rami che avrebbero fatto da sfondo alla sua passione e che solo poche ore prima erano state agitate in segno di esultanza al suo passaggio, la domenica delle palme. Ne è rimasto turbato, ma a lui, come a tutti i bambini, interessa che la storia vada a finire bene, come nelle favole.

Le storie di Gesù vanno sempre a finire bene, ad eccezione dell'ultima che sembra una contraddizione. Ma la resurrezione è la verità che ha abbracciato per primo, grazie a Dio.

Del resto se i suoi eroi dei cartoni non muoiono, come poteva fare eccezione Gesù?

Veramente una obiezione me l'ha fatta Giovanni, perchè lo turba che ci sia gente che va all'inferno.

Io gli ho detto che l'inferno non l'ha inventato Dio, ma noi quando decidiamo di fare i cattivi, di infrangere le regole di farci giustizia da soli. E lui lo sa, quando ad un dispetto o ad una carezza maldestra di Emanuele risponde con la violenza e si becca una punizione.



Era impaziente Giovanni di aprire le uova ma la mamma e il papà, visto che è diventato grande e che ad aprile compie sei anni, hanno deciso di dare un senso alla festa, imponendogli il sacrificio di aspettare che Gesù risorgesse. Nonostante la sfregola lo divorasse, si è immedesimato a tal punto con la passione di Gesù che venerdì sera ha seguito in televisione con tutta la famiglia la via crucis del Papa al Colosseo. Si è commosso tantissimo ad ascoltare il narratore che raccontava con parole semplici quello che era successo. Sotto la croce il fatto che c'era Giovanni, il discepolo che Gesù amava (nel quale si è sempre identificato) lo ha riempito di gioia, perchè non poteva sopportare che Gesù rimanesse solo in quel momento così drammatico.

Solo allora ha chiuso gli occhi e si è sentito felice.



Gianni, di ritorno dalla veglia di mezzanotte mi ha detto che gli era toccata da leggere l'incomprensibile profezia di Baruc, come tutti gli anni, ma questa volta era stato colpito e meravigliato che le letture della notte di Pasqua invitassero ancora all'ascolto.

Non era ormai arrivato il tempo di vedere?

La luce, il rito suggestivo della luce lo portava a pensare così.

"Lampada ai miei passi è la tua parola", sta scritto. Giovanni, il discepolo che Gesù amava racconta che Maria Maddalena non vede Gesù, se non dopo averlo ascoltato e essersi sentita chiamare per nome.

vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù". Il Vangelo ci invita a riflettere sul fatto che per vedere Gesù è necessario prima metterci in ascolto.

Risorgeremo ogni volta che saremo capaci di dire di noi stessi: ”il discepolo che Gesù ama”, perchè Gesù ama tutti, non solo Giovanni.














7 commenti:

ANGELOANONIMO ha detto...

Lazzaro, come Giovanni, Maria sorella di Marta ... anche di Magdala, venivano amati da Gesù più degli altri perchè decisero di diventare eunuchi per i regno dei Cieli. Altro che Codice da Vinci.
Scusami ma non posso non dirtelo per comprende chi poteva restare sotto la croce (solo donne – vedi vangeli).
Se vuoi approfondire ti assicuro che non ti sconvolgerà più di tanto.
Gesù amava il più debole per renderlo chi non morirà mai.
Sto vivendo un momento “terribile” Mi si aprono Cieli uno dopo l’altro e mi fanno vedere la perfezione che c’è dietro e che qualcuno cela per provare, tentare il nostro Vero Amore Spirituale.
Perdonami.

Saraysun ha detto...

Quest'anno sono riuscita a fare tutto il triduo e la Veglia Pasquale alla quale non rinuncio da anni.
E' vero che c'è la stanchezza..ma quando si inizia il preconio a me passa tutto. Poi i canti dei bambini e le promesse battesimali...
Purtroppo quest'anno nessun battesimo, in una parrocchia anche grande. Questo è molto triste. Le persone che vengono alla veglia sono poche. In chiesa c'erano solo le persone dei vari gruppi parrocchiali e pochi altri. Anch'io ho sentito gente lamentarsi delle 9 letture..Il Signore è morto in croce per noi che non sopportiamo nemmeno qualche lettura in più..
Buona serata :)

agonia75 ha detto...

Commenti del genere mi fanno paura...

ANGELOANONIMO ha detto...

Anche a me! Ma fermati e rifletti e saprai rispondere a chi non sa rispondere dove è finita Maria di Magdala.
Non è una mia intuizione ma è solo storia di chi non poteva uccidere sotto un dominio di un popolo che esaltava l'omosessualità.
Li legavano mani e piedi … e li seppellivano vivi anche con l’aiuto-tradimento della famiglia.

Leggi i vangeli che sono vivi per chi sa ascoltare l’oracolo del Signore e capirai anche se occorreva tradire Gesù con un bacio, quanto bastava indicarlo.

Gesù è stato condannato per questa sua salvezza che va oltre la nostra comprensione se non cominciamo a capire che la famiglia sono i nostri figli.

Cosa facciamo per loro? In questo tempo di perversione?

Gesù non distingueva i sessi per farne delle nuove Sodoma o Gomorra ma per renderci angeli.

Perversione e adulterio è pensare ad un'altra o altro per un Dio Geloso.

Ma sospeso confondiamo lo Spirito con la carne e ancora di più, lasciamo che la carne giudichi lo Spirito.

Il mio messaggio non è malvagio ma è misericordioso e giusto per chi non comprende la vera impudicizia che si continua a fare nello Spirito, giocandoci il corpo senza cuciture a dadi.
Dalla genesi, quando agli inizi non era così, ….(3,21):
Il Signore Dio fece all'uomo e alla donna tuniche di pelli e le vestì.

Sapete leggere? O ci sono errori di traduzione?

Via con un nuovo legionario che trasforma Mammona in ricchezza e che sia veramente la ricchezza la vera Mammona o Pappone in questo mondo prostituito a chi vive solo per le nostre piccole malefatte. Tante piccole malefatte fanno il grande male ma se ognuno eliminasse le proprie piccole e possibili … di conseguenza la Bestia tramortirebbe al suolo di questa terra.

ANGELOANONIMO ha detto...

La tua risposta è straordinariamente aperta ad accogliere qualunque Cielo e mi spiazza il tuo non riconoscere il Risorto che viene anche se le porte sono chiuse, nonostante sia stato necessario resuscitare dai morti ... necessariamente facendo rotolare la Pietra del SUO ... Sepolcro.
Tu sei disposta e questo mi affranca così profondamente che sono io che ti dico che non occorre approfondire nel constatare che il tuo Cuore sa come fare ad accogliere il Cristo che Viene continuamente a provare quanto è grande il nostro amore misericordioso.
La tua non è fede fragile ma ben costruita sulla roccia, in quel privato che serve a serbare chi non è pronto ma che noi sapremmo accogliere, basti che loro lo chiedano.
Puoi anche cancellare quel commento “blasfemo, scandaloso”, se ci scandalizziamo dei limiti dell’amore che si fa mettere il dito nelle piaghe che non serve coprire con vesti per non farsi riconoscere da chi è pronto per conoscere e far conoscere.
Tu sai meglio di me che in questa rete viaggia nascosto qualcosa che gioca sul nostro esagerare per amore verso bambini che poi nel vedere a crudeltà di questo mondo … rischiano di perdere la strada.

Più conosco l’umanità di Dio e più io mi sento più vicino al Padre e come vorrei tirarti con me.

Questa è il grande peccato! Quello di sentirci responsabili di qualcosa che Dio sa come usare … per tentare (provare) o consolare (rafforzare).

Eccomi! Fa di noi quello che noi siamo pronti ad accogliere, perché TU sai perché accade tutto questo.

Noi vogliamo solo che TU PADRE sia ovunque noi andiamo, dove TU vuoi che andiamo.
Non toglierci mai il Tuo sguardo perché sarebbe la vera nostra perdizione.

Nel privato Gesù parla a chi sa chiedere più spiegazioni, più consolazioni, ma mai di allentarci da LUI. Perché è semplicemente Geloso come lo siamo NOI di COLUI che E’.

Grazie.

Cuoredipizza ha detto...

Quest'anno eravamo in vacanza, e in quella parrocchia ligure la vegolia Pasquale era alle 21. Questo ci ha concesso di andarci con i bimbi.
Liturgia lunga, sì, ma affascinante: Peperoncino e Sorrisone si sono lasciati conquistare.
Avevo spiegato loro in anticipo le parti salienti del rito, e li avevo invitati ad ascoltare le letture cercando di "acchiappare" in esse i richiami battesimali. Così, durante la liturgia della Parola, sono rimasti ben svegli, e mi dicevano sotto voce: «Acqua!»; «Luce!». Una specie di gioco, insomma.
E poi, alla fine, il parroco ha invitato in sacrestia tutti i bambini, ed ha regalato loro un uovo!
:-)

laprimaparola ha detto...

Che bello! Quando i genitori e i sacerdoti collaborano, non può venirne che bene. (Ordine e Matrimonio non a caso sono Sacramenti ministeriali finalizzati al bene della comunità). Dobbiamo pregare perchè i genitori non pensino che la trasmissione della fede sia eslusivo compito della chiesa e che i sacerdoti creino un clima di famiglia all'interno delle parrocchie.