Quando don Remo chiese la mia collaborazione alla radio, mi propose di parlare di geografia, una materia che non ho mai amato, ma che ero stata costretta ad insegnare per tanti anni. Non volevo dirgli di no, ma ho sperato che le cose andassero in modo diverso, e così è stato.
Oggi mi chiedo se in quella richiesta non ci fosse un suggerimento da parte di Qualcuno che dirige la storia e che ci porta a fare anche ciò che non ci piace e che non sappiamo fare, per insegnarci qualcosa che non conosciamo.
Così cominciai la mia prima trasmissione di geografia. 7 febbraio 2004-
Oggi mi chiedo se in quella richiesta non ci fosse un suggerimento da parte di Qualcuno che dirige la storia e che ci porta a fare anche ciò che non ci piace e che non sappiamo fare, per insegnarci qualcosa che non conosciamo.
Così cominciai la mia prima trasmissione di geografia. 7 febbraio 2004-
La luna
Ieri
con Giovanni ho visto la luna, l’ho vista con i suoi occhi, ho
sobbalzato, guardandola e stupendo per quella meraviglia che si era
mostrata all’improvviso ai nostri occhi.
Era
piena era tonda, era lucida e bella la luna, ieri sera, quando
l’abbiamo scoperta, scostando per caso le tende dalla finestra.
Eravamo
intenti a trascinare l’ultima mezz’ora di un pomeriggio, chiusi
in casa, io inventando giochi e sorprese, mettendomi a terra, facendo
il pagliaccio, battendo le mani, con lui, disegnando semafori e bau
bau che sembravano asini e conigli che sembravano oche, facendo torte
che non si mangiano, con le mani pasticciate di farina e di acqua e i
fornelli accesi per fare la pappa e i pop corn che scoppiano e che
fanno pan pan e il tappeto e i giochi e i cuscini e la bimba, il
bambolotto, che dorme e ci vuole la coperta e bisogna cambiarla,
perché ha fatto la cacca e darle da mangiare e da bere, e il
pesciolino che apre e chiude la bocca, e il C.D. che continua a
chiedersi: come fa il coccodrillo, buh! chi lo sa? E Giovanni che
salta che balla, che piange, che vuole l’acqua e il biscotto e il
ciuccio, che vuole premere tutti i bottoni e mettere in moto la
lavatrice e aprire tutti i cassetti e giocare con le pignate.
Poi
lo sgabello…la stanchezza era tanta…lo sgabello spostato,
trascinato a fatica sotto la finestra da lui…e la luna…
A
pensarci che c’era la luna, e le stelle, e la notte con le luci lì
in alto e quelle che venivano dai palazzi lontani del centro, e i
fanali delle macchine che, rade, passavano lungo la strada…
Uno
squarcio di cielo, uno squarcio di terra nel buio della sera,
attraverso il varco delle tende scostate.
Il
tempo mi era scappato a pensare come stupire, interessare un
bambino….e gli alberi, e il vento, e le foglie…
Quante
cose da vedere, da sentire, quante da raccontare, guardando dalla
finestra!
Giovanni
è dovuto salire su uno sgabello, per schiacciare il nasino sui vetri
e lasciarci l’impronta, e io mi sono dovuta sedere, abbassare,
perché fossimo pari e, stretti, facessimo festa alla luna, alle
stelle, alle chiome alte degli alberi, alle luci lontane e vicine dei
palazzi e delle automobili….
D’improvviso
sono scomparsi dalla sua mente i giochi con cui il pomeriggio si era
trastullato e le immagini del video che avevano fatto da sfondo al
suo desiderio di scoprire e di saperne sempre di più.
Ci
siamo abbracciati nel buio e abbiamo passato in rassegna il cielo e
poi le cime degli alberi, mosse dal vento leggero, e poi le luci
lontane della città, e il bagliore dei fanali che a tratti
illuminavano la strada che passa vicino alla casa, e Huc, che non
abbaiava, perché era incantato come noi, a guardare la luna…
Voglio
ringraziare il Signore perchè, attraverso gli occhi di un bambino,
ho scoperto la gioia per l'universo che mi circonda e la gratitudine
per ciò davo per scontato.
6 commenti:
Ma hai solo un nipotino? Parli solo di Giovanni. E' sempre lui o è un nome di fantasia collettivo per tutti i tuoi nipoti?
Le persone sono il libro che il Signore ci dona per entrare in una comunione più profonda con Lui. Non importa nè il nome, nè il numero delle persone su cui siamo chiamati a fare esperienza d'amore, quanto le cose che ci troviamo scritte, che ci parlano di un Amore più grande: il Suo.
Invito a leggere il mio ultimo post, ad aderire all'iniziativa, a diffonderla per i blog del tuo "giro! A presto!
Un caro saluto e buon Avvento! :-)
I bimbi sanno trasportarci in quel mondo magico della natura che noi abbiamo quasi dimenticato e che ci sfugge presi come siamo dal vivere.
Dovremmo esser tutti come bimbi, lasciarci sempre stupire come il tuo nipotino.
Bacione :)
Stupenda questa foto :-) e'molto bello il tuo blog sai? un abbraccio!
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