domenica 7 ottobre 2007

I SERVI INUTILI




(Lc.17, 5-10)
In quel tempo, Gesù disse:


«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».


 



Quando eravamo bambini, all’ora di pranzo ci mettevamo sulla strada, fuori al cancello, per vedere il carretto dei nonni che tornavano dal mercato, dove erano andati a vendere la stoffa.


Ricordo le pezze lunghe e pesanti dei tessuti invernali, ricordo quelle corte e leggere delle fodere e dei tessuti di seta.


Eravamo sempre eccitati quando dall’angolo spuntava il grande carretto, spinto a fatica dai grandi, che sotto ogni tempo così si guadagnavano la vita.


Ricordo l’eccitazione per poter, una volta entrato in giardino, correre e prendere in braccio una o più pezze di stoffa, così da renderci utili e da accorciare il tempo dell’attesa del pranzo.


Gli adulti ci lasciavano fare; sorridenti ci davano ciò che ognuno poteva portare a seconda dell’età, ma con apprensione ci seguivano con gli occhi, quando ci affidavano ciò che spesso finiva a terra, sporcandosi.


Così tutti, noi piccoli per quello che sapevamo e potevamo fare, i grandi per quello che dovevano per forza fare, contribuivamo a che la stoffa fosse rimessa in ordine negli scaffali della sala, dove poi si apparecchiava per mangiare insieme il frutto del lavoro di tutti.


Noi bimbi ci illudevamo che fosse così e i grandi ce lo facevano credere; ma quante volte hanno pensato che avrebbero fatto volentieri a meno della nostra collaborazione, perché non era raro che combinassimo disastri.


Allo stesso modo Tu, Signore, ci chiami a servirti senza che noi sappiamo far nulla,  per farci partecipare con più gioia e soddisfazione al grande banchetto che ci hai preparato.


E’ importante, in questo tempo che ci doni di vivere, che sappiamo aspettare con pazienza al cancello, che siamo disponibili a prestare le nostre deboli braccia per portare i vari fardelli.


Non c’è dubbio che tu ne dosi il peso a seconda della statura della robustezza e dell’età di ognuno, proprio come facevano mio padre e mio nonno. 


Grazie Signore perché, attraverso una pezza di fodera, mi hai parlato del servizio, dell’importanza che assume nell’ambito del tuo progetto, ma specialmente dell’inutilità di quanto ognuno di noi fa, ma che comunque serve per farci crescere e gustare con più consapevolezza e gioia ciò che ci hai preparato, ciò che era già pronto senza che noi lo guadagnassimo.


Ti ringrazio Signore di quella pezza di fodera che da bimba ho portato, che mi ha fatto capire quanto sono poco importante, ma quanto valgo per te.


Signore ti ringrazio perché mi hai ricordato che solo i bambini ci possono aprire il senso delle parabole.








«In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli."(Mt18,3)

 



 



foto©http://www.effedieffe.com/tasti/img/gesu_e_i_bambini.jpg 




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6 commenti:

voiceofsilence ha detto...

leggo sempre con piacere quello che scrivi .. riesci davvero a trasmettere segnali di luce e speranza..

Grazie .. grazie di cuore !

vocedelsilenzio

Saraysun ha detto...

Hai scritto un post bellissimo..Io spero sempre che il fardello che il Signore mi darà da portare non superi le mie forze..e cerco di mettermi nelle sue mani. Dovremmo tutti esser un pò bambini e avere la loro semplicità e purezza d'animo.
Un abbraccio e buona domenica. :)

engellieder ha detto...

davvero molto bello...e vero!
Buonasettimana! :)

ciccio56 ha detto...

Dire che quello che hai scritto è bello è dire poco.
Bellissima immagine di Dio Padre.
Tanta gioia.

vinsras ha detto...

bellissimo blog che DIO stia sempre vicino a te e le persone che ami!! e spero che tutti i bambini del mondo non soffrano piu' ciao da enzo.

lucianadal ha detto...

Grazie dal profondo del cuore. Leggendo i tuoi brevi, ma pieni di significato, racconti, sento quanto sei vicina a Dio e mi riempie di gioia esserti amica.