sabato 30 giugno 2007

Il sorriso di Dio



Gen 18,1-15
C'è forse qualche cosa impossibile per il Signore? Tornerò da te e Sara avrà un figlio.




Dal libro della Genesi
In quei giorni, il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno.
Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: “Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passar oltre senza fermarti dal tuo servo. Si vada a prendere un po’ di acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l’albero. Permettete che vada a prendere un boccone di pane e rinfrancatevi il cuore; dopo, potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo”. Quelli dissero: “Fa’ pure come hai detto”.
Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: “Presto, tre staia di fior di farina, impastala e fanne focacce”. All’armento corse lui stesso, Abramo, prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. Prese latte acido e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse a loro.
Così, mentr’egli stava in piedi presso di loro sotto l’albero, quelli mangiarono. Poi gli dissero: “Dov’è Sara, tua moglie?”. Rispose: “È là nella tenda”. Il Signore riprese: “Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio”.
Intanto Sara stava ad ascoltare all’ingresso della tenda ed era dietro di lui. Abramo e Sara erano vecchi, avanti negli anni; era cessato a Sara ciò che avviene regolarmente alle donne. Allora Sara rise dentro di sé e disse: Avvizzita come sono dovrei provare il piacere, mentre il mio signore è vecchio!”.
Ma il Signore disse ad Abramo: “Perché Sara ha riso dicendo: Potrò davvero partorire, mentre sono vecchia? C’è forse qualche cosa impossibile per il Signore? Al tempo fissato tornerò da te alla stessa data e Sara avrà un figlio”.
Allora Sara negò: “Non ho riso!”, perché aveva paura; ma quegli disse: “Sì, hai proprio riso”.



Signore, continua a sorridere su di noi, sulla nostra fede imperfetta, continua a stupirci con le tue meraviglie, aprici il cuore, Signore,all'imprevedibile manifestazione del tuo amore.

Sulle orme di Abramo, fa' che ogni volta che ci fermiamo  e piantiamo la tenda, non ci dimentichiamo di lasciare il segno che di li' sei passato con noi, costruendo un altare per ringraziarti e per ricordare a chi viene dopo di noi che sei un Dio che non viene mai meno alle promesse.



Il tuo sorriso, Signore, diventi il nostro, verso i fratelli più piccoli, più deboli, meno fortunati, sia il sorriso della madre e del padre che accompagna con commozione e tenerezza i primi passi del figlio.



Ti lodiamo Signore e ti ringraziamo, per il tuo sorriso benedicente, che trasforma un sogno impossibile in una realtà pregna di speranza e gravida di frutti.

Lode e gloria a te, Dio onnipotente e Santo, lode e gloria a te, perchè la tua è onnipotenza d'amore
.


2 commenti:

cogitor ha detto...

Il sorriso, talvolta, guarisce tanti mali (spirituali e non) ed è il primo movimento della gioia. Grazie carissima. Un abbraccio.

discipulus ha detto...

Anch'io, come Sara, molte volte ho riso alle promesse che il Signore mi ha fatto, la fede è un dono e nello stesso tempo una meta difficile da raggiungere.
Se solo avessi la fede quanto un granellino di senape...

Complimenti per il blog e per questo commento al brano della Genesi.

Spero di passare a trovarti spesso...