venerdì 23 marzo 2007

Lo Scintillante




Questa mattina, dopo una notte insonne ad inseguire pensieri di morte, persa nel buio più profondo del dolore, del dubbio e della paura, ho avuto nostalgia degli "scintillanti", incontri di sguardi e di cuori, fiori che numerosi germogliano all'interno degli ospedali.


Ma io ne ero uscita, con in mano le  foto di un terremoto che aveva lasciato solo macerie, e nessun progetto di ricostruzione. "E' un disastro", aveva esclamato il mio amico medico, vedendole.


Ripensavo agli "scintillanti"  che mi avevano illuminato e riscaldato, i giorni del ricovero in ospedale. Ma a casa, quando il dolore ti strazia e sei solo con una serie di domande a cui non sai chi può dare risposta, dove trovare quei fiori, dove coltivarli, dove ?


Ho pensato che dovevo ritornare alla fonte, quella che illumina il mare al mattino, quando s'increspa, riempiendo di luce le piccole gocce d'acqua e che fa sgranare gli occhi a Giovanni, il mio nipotino.


Così, mi sono fatta portare in chiesa e ho chiesto a don Gino la Comunione.


L'ho visto, l'ho sentito, l'ho toccato "Lo Scintillante". Mi sono emozionata, commossa quando i nostri sguardi si sono incrociati e la sua tenerezza mi ha percorso la schiena. Ho pianto più che pregato, perchè avevo ritrovato l'amico, il fratello, lo sposo, il padre, quello che, se gli chiedi un pane non ti dà una pietra.


Voglio ringraziare il Signore perchè non mi ha fatto dimenticare che, se anche ci sono le nuvole, il sole continua a brillare alto nel cielo.


23 marzo 2007

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